Matteo 13,24-30 parabola della zizzania

Parabola della zizzania
(Mt 13,24-30) Un'altra parabola espose loro così: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altra crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio". (CCC n. 827) Mentre Cristo santo, innocente, immacolato, non conobbe il peccato, ma venne allo scopo di espiare i soli peccati del popolo, la Chiesa comprende nel suo senso i peccatori, santa e insieme smpre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento. Tutti i membri della Chiesa, compresi i suoi ministri, devono riconoscersi peccatori (1 Gv 1,8-10). In tutti sino alla fine dei tempi, la zizzania del peccato si trova ancora mescolata al buon grano del Vangelo (Mt 13,24-20). La Chiesa raduna dunque peccatori raggiunti dalla salvezza di Cristo, ma sempre in via di santificazione.

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