Matteo 15,32-39 seconda moltiplica dei pani

Seconda moltiplicazione dei pani
(Mt 15,32-39) Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: "Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada". E i discepoli gli dissero: "Dove potremmo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?". Ma Gesù domandò: "Quanti pani avete?". Risposero: "Sette, e pochi pesciolini". Dpo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn. (CCC n. 1335) I miracoli della moltiplicazione dei pani, allorché il Signore pronunciò la benedizione, spezzò i pani e li distribuì per mezzo dei suoi discepoli per sfamare la folla, prefigurano la sovrabbondanza di questo pane unico che è la sua Eucaristia (Mt 14,13-21; 15,32-39). (CCC n.1329) Frazione del pane: questo rito tipico della cena ebraica, è stato utilizzato da Gesù quando benediceva e distribuiva il pane come capo della mensa (Mt 14,19; 15,36; 1 Cor 11,24), soprattutto durante l'ultima cena (Mt 26,26; 1 Cor 11,24). Da questo gesto i discepoli lo riconosceranno dopo la sua risurrezione (Lc 24,13-35), e con tale espressione i primi cristiani designeranno le loro assemblee eucaristiche (At 2,42.46; 20,7.11). In tal modo intendono significare che tutti coloro che mangiano dell'unico pane spezzato, Cristo, entrano in comunione con lui e formano in lui un solo corpo (1 Cor 10,16-17).

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