Matteo 19,16-21 Gesù invita un giovane ricco

Gesù invita un giovane ricco
(Mt 19,16-21) Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". Egli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Ed egli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso". Il giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi e dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". (CCC n. 2052) "Maestro, che devo fare di buono per ottenere la vita eterna?" Al giovane che gli rivolge questa domanda, Gesù risponde innanzi tutto richiamando la necessità di riconoscere Dio come "il solo Buono", come il Bene per eccellenza e come la sorgente di ogni bene. Poi Gesù gli dice: "Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Ed elenca al suo interlocutore i comandamenti che riguardano l'amore del prossimo [...]. Infine Gesù riassume questi comandamenti in una formulazione positiva: "Ama il prossimo tuo come te stesso" (Mt 19,16-19). (CCC n. 2053) A questa prima risposta ne aggiunge subito una seconda: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi" (Mt 19,21). Essa non annulla la prima. La sequela di Gesù implica l'osservanza dei comandamenti. La legge non è abolita (Mt 5,17), ma l'uomo è invitato a trovarla nella persona del suo Maestro, che ne è il compimento perfetto. Nei tre Vangeli sinottici, l'appello di Gesù, rivolto al giovane ricco, a seguirlo nell'obbedienza del discepolo e nell'osservanza dei comandamenti, è accostato all'esortazione alla povertà e alla castità (Mt19,6-12.21.23-29). I consigli evangelici sono indissociabili dai comandamenti.

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