Matteo 24,3-14 Gesù annunzia persecuzioni

Gesù annunzia dolori e persecuzioni
(Mt 24,3-14) Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: "Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo". Gesù rispose: "Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine". (CCC n. 675) Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attravero una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti (Lc 18,8;Mt24,12). La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra (Lc 21,12; Gv 15,19-20) svelerà il "mistero d'iniquità" sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente dei loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne (2 Ts 2,4-12; 1 Ts 5,2-3; 2 Gv 7; 1 Gv 2,18.22). (CCC n. 676) Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato "intrinsecamente perverso" (GS, 20-21). (CCC n. 677) La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultina pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione (Ap 19,1-9). Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa (Ap 13,8) secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male (Ap 20,7-10) che farà discendere dal cielo la sua sposa (Ap 21,2-4). Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell'ultimo giudizio (Ap 20,12) dopo l'ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa.

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