Matteo 6,33-34 la prima preoccupazione

La prima preoccupazione
(Mt 6,33-34) "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena". (CCC n. 2632) La domanda cristiana è imperniata sul desiderio e sulla ricerca del Regno che viene, conforme all'insegnamento di Gesù (Mt 6,10.33; Lc 11,2.13). Nelle domande esiste una gerarchia: prima di tutto si chiede il Regno, poi ciò che è necessario per accoglierlo e per cooperare al suo avvento. Tale cooperazione alla missione di Cristo e dello Spirito Santo, che ora è la missione della Chiesa, è l'oggetto della preghiera della comunità apostolica (At 6,6; 13,3). E' la preghiera di Paolo, l'Apostolo per eccellenza, che ci manifesta come la sollecitudine divina per tutte le Chiese debba animare la preghiera cristiana (Rm 10,1; Ef 1,16-23; Fil 1,9-11; Col 1,3-6; 4,3-4.12). Mediante la preghiera ogni battezzato opera per l'avvento del Regno. (CCC n. 305) Gesù chiede un abbandono filiale alla provvidenza del Padre celeste, il quale si prende cura dei più elementari bisogni dei suoi figli: "Non affannatevi dunque dicendo Che cosa mangeremo? che cosa berremo? [...] Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta". (CCC n. 270) Dio è Padre onnipotente. La sua paternità e la sua potenza si illuminano a vicenda. Infatti, egli mostra la sua onnipotenza paterna attraverso il modo con cui si prende cura dei nostri bisogni (Mt 6,32); attraverso l'adozione filiale che ci dona ("Sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente": (2 Cor 6,18); infine attraverso la sua infinita misericordia, dal momento che egli manifesta al massimo grado la sua potenza perdonando liberamente i peccati.

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