Gv 4, 16-26 Adorare il Padre in spirito e verità

(Gv 4, 16-26) Adorare il Padre in spirito e verità
[16] Le disse: "Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui". [17] Rispose la donna: "Non ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito"; [18] infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". [19] Gli replicò la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta. [20] I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". [21] Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. [22] Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. [23] Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. [24] Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità". [25] Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". [26] Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo". (CCC 728) Gesù rivela in pienezza lo Spirito Santo solo dopo che è stato egli stesso glorificato con la sua Morte e Risurrezione. Tuttavia, lo lascia gradualmente intravvedere anche nel suo insegnamento alle folle, quando rivela che la sua carne sarà cibo per la vita del mondo [Gv 6,27; 6,51; 6,62-63]. Inoltre lo lascia intuire a Nicodemo, [Gv 3,5-8] alla Samaritana [Gv 4,10; 4,14; 4,23-24] e a coloro che partecipano alla festa delle Capanne [Gv 7,37-39]. Ai suoi discepoli ne parla apertamente a proposito della preghiera [Lc 11,13] e della testimonianza che dovranno dare [Mt 10,19-20]. (CCC 1179) Il culto “in spirito e verità” (Gv 4,24) della Nuova Alleanza non è legato ad un luogo esclusivo. Tutta la terra è santa e affidata ai figli degli uomini. Quando i fedeli si riuniscono in uno stesso luogo, la realtà più importante è costituita dalle “pietre vive”, messe insieme “per la costruzione di un edificio spirituale” (1Pt 2,4-5). Il Corpo di Cristo risorto è il tempio spirituale da cui sgorga la sorgente d'acqua viva. Incorporati a Cristo dallo Spirito Santo, “noi siamo il tempio del Dio vivente” (2Cor 6,16). (CCC 439) Numerosi giudei ed anche alcuni pagani che condividevano la loro speranza hanno riconosciuto in Gesù i tratti fondamentali del “figlio di Davidemessianico promesso da Dio a Israele [Mt 2,2; 9,27; 12,23; 15,22; 20,30; 21,9; 2,15]. Gesù ha accettato il titolo di Messia cui aveva diritto, [Gv 4,25-26; 11,27] ma non senza riserve, perché una parte dei suoi contemporanei lo intendevano secondo una concezione troppo umana, [Mt 22,41-46] essenzialmente politica [Gv 6,15; Lc 24,21].

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