Lc 8, 22-25 Gesù calma una tempesta
Lc 8, 22-25 Gesù calma una tempesta
[22] Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: "Passiamo all'altra riva del lago". Presero il largo. [23] Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. [24] Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: "Maestro, maestro, siamo perduti!". E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. [25] Allora disse loro: "Dov'è la vostra fede?". Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui che dà ordini ai venti e all'acqua e gli obbediscono?". (CCC 227) Fidarsi di Dio in ogni circostanza, anche nell'avversità. Una preghiera di santa Teresa di Gesù esprime ciò mirabilmente: “Niente ti turbi / niente ti spaventi. Tutto passa / Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. / Chi ha Dio non manca di nulla. / Dio solo basta” [Santa Teresa di Gesù, Poesie, 30]. (CCC 301) Dopo averla creata, Dio non abbandona a se stessa la sua creatura. Non le dona soltanto di essere e di esistere: la conserva in ogni istante nell'essere, le dà la facoltà di agire e la conduce al suo termine. Riconoscere questa completa dipendenza in rapporto al Creatore è fonte di sapienza e di libertà, di gioia, di fiducia: “Tu ami tutte le cose esistenti, e nulla disprezzi di quanto hai creato; se tu avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita” (Sap 11,24-26). (CCC 2743) Pregare è sempre possibile: il tempo del cristiano è quello di Cristo risorto, che è con noi “tutti i giorni” (Mt 28,20), quali che siano le tempeste [Lc 8,24]. Il nostro tempo è nelle mani di Dio: “E' possibile, anche al mercato o durante una passeggiata solitaria, fare una frequente e fervorosa preghiera. E' possibile pure nel vostro negozio, sia mentre comperate sia mentre vendete, o anche mentre cucinate” [San Giovanni Crisostomo, Eclogae ex diversis homiliis, 2: PG 63, 585A].