Mc 11, 1-11 Gesù entra in Gerusalemme
Marco capitolo 11°
(Mc 11, 1-11) Gesù entra in Gerusalemme[1] Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli [2] e disse loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. Scioglietelo e conducetelo. [3] E se qualcuno vi dirà: Perché fate questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito". [4] Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. [5] E alcuni dei presenti però dissero loro: "Che cosa fate, sciogliendo questo asinello?". [6] Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. [7] Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. [8] E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. [9] Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano dietro gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! [10] Benedetto il regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli! [11] Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània. (CCC 570) L'ingresso di Gesù a Gerusalemme è la manifestazione dell'avvento del Regno che il Re-Messia, accolto nella sua città dai fanciulli e dagli umili di cuore, si accinge a realizzare con la Pasqua della sua morte e Risurrezione. (CCC 571) Il Mistero pasquale della croce e della Risurrezione di Cristo è al centro della Buona Novella che gli Apostoli, e la Chiesa dopo di loro, devono annunziare al mondo. Il disegno salvifico di Dio si è compiuto una volta per tutte [Eb 9,26] con la morte redentrice del Figlio suo Gesù Cristo. (CCC 559) Come Gerusalemme accoglierà il suo Messia? Dopo essersi sempre sottratto ai tentativi del popolo di farlo re, [Gv 6,15] Gesù sceglie il tempo e prepara nei dettagli il suo ingresso messianico nella città di “Davide, suo padre” (Lc 1,32) [Mt 21,1-11]. È acclamato come il figlio di Davide, colui che porta la salvezza (“Hosanna” significa: “Oh, sì, salvaci!”, “donaci la salvezza!”). Ora, “Re della gloria” (Sal 24,7-10) entra nella sua città cavalcando un asino: [Zc 9,9] egli non conquista la Figlia di Sion, figura della sua Chiesa, né con l'astuzia né con la violenza, ma con l'umiltà che rende testimonianza alla Verità [Gv 18,37]. Per questo i soggetti del suo Regno, in quel giorno, sono i fanciulli [Mt 21,15-16; Sal 8,3] e i “poveri di Dio”, i quali lo acclamano come gli angeli lo avevano annunziato ai pastori [Lc 19,38; Lc 2,14]. La loro acclamazione, “Benedetto colui che viene nel Nome del Signore” (Sal 118,26), è ripresa dalla Chiesa nel “Sanctus” della Liturgia eucaristica come introduzione al memoriale della Pasqua del Signore. (CCC 560) L'ingresso di Gesù a Gerusalemme manifesta l'avvento del Regno che il Re-Messia si accinge a realizzare con la Pasqua della sua morte e Risurrezione. Con la celebrazione dell'entrata di Gesù in Gerusalemme, la domenica delle Palme, la Liturgia della Chiesa dà inizio alla Settimana Santa.