2 Co 11, 7-20 Non fui di aggravio a nessuno

(2 Co 11, 7-20) Non fui di aggravio a nessuno
[7] O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? [8] Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. [9] E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. [10] Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia! [11] Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! [12] Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. [13] Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. [14] Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. [15] Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere. [16] Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. [17] Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. [18] Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. [19] Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. [20] In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. (CCC 565) Dall'inizio della sua vita pubblica al momento del suo battesimo, Gesù è il “Servototalmente consacrato all'opera redentrice che avrà il compimento nel “battesimo” della sua passione. (CCC 531) Durante la maggior parte della sua vita, Gesù ha condiviso la condizione della stragrande maggioranza degli uomini: un'esistenza quotidiana senza apparente grandezza, vita di lavoro manuale, vita religiosa giudaica sottomessa alla Legge di Dio [Gal 4,4], vita nella comunità. Riguardo a tutto questo periodo ci è rivelato che Gesù era sottomesso [Lc 2,51] ai suoi genitori e che “cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,52). (CCC 949) Nella prima comunità di Gerusalemme, i discepoli “erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli Apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (At 2,42). La comunione nella fede. La fede dei fedeli è la fede della Chiesa ricevuta dagli Apostoli, tesoro di vita che si accresce mentre viene condiviso. (CCC 2624) [...] La sequenza è tipica della preghiera della Chiesa: fondata sulla fede apostolica ed autenticata dalla carità, essa è nutrita nell'Eucaristia.

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