2 Co 5, 15-16 Cristo è morto e risorto per tutti

(2 Co 5, 15-16) Cristo è morto e risorto per tutti
[15] Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. [16] Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. (CCC 604) Nel consegnare suo Figlio per i nostri peccati, Dio manifesta che il suo disegno su di noi è un disegno di amore benevolo che precede ogni merito da parte nostra: “In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,10.19]. “Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8). (CCC 605) Questo amore è senza esclusioni; Gesù l'ha richiamato a conclusione della parabola della pecorella smarrita: “Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli” (Mt 18,14). Egli afferma di “dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20,28); quest'ultimo termine non è restrittivo: oppone l'insieme dell'umanità all'unica persona del Redentore che si consegna per salvarla [Rm 5,18-19]. La Chiesa, seguendo gli Apostoli [2Cor 5,15; 1Gv 2,2], insegna che Cristo è morto per tutti senza eccezioni: Non vi è, non vi è stato, non vi sarà alcun uomo per il quale Cristo non abbia sofferto” [Concilio di Quierzy (853): DS 624]. (CCC 655) Infine, la risurrezione di Cristo - e lo stesso Cristo risorto - è principio e sorgente della nostra risurrezione futura: “Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti […]; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo” (1Cor 15,20-22). Nell'attesa di questo compimento, Cristo risuscitato vive nel cuore dei suoi fedeli. In lui i cristiani gustano “le meraviglie del mondo futuro” (Eb 6,5) e la loro vita è trasportata da Cristo nel seno della vita divina [Col 3,1-3]: “Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro” (2Cor 5,15).

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