2 Co 6, 11-13 Aprite anche voi il vostro cuore

(2 Co 6, 11-13) Aprite anche voi il vostro cuore
[11] La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. [12] Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto. [13] Io parlo come a figli: rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore! (CCC 2212) Il quarto comandamento illumina le altre relazioni nella società. Nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle, vediamo i figli dei nostri genitori; nei nostri cugini, i discendenti dei nostri avi; nei nostri concittadini, i figli della nostra patria; nei battezzati, i figli della Chiesa, nostra madre; in ogni persona umana, un figlio o una figlia di colui che vuole essere chiamato “Padre nostro”. Conseguentemente, le nostre relazioni con il prossimo sono di carattere personale. Il prossimo non è un “individuo” della collettività umana; è “qualcuno” che, per le sue origini conosciute, merita un'attenzione e un rispetto singolari. (CCC 2220) I cristiani devono una speciale gratitudine a coloro dai quali hanno ricevuto il dono della fede, la grazia del Battesimo e la vita nella Chiesa. Può trattarsi dei genitori, di altri membri della famiglia, dei nonni, di pastori, di catechisti, di altri maestri o amici. “Mi ricordo della tua fede schietta, fede che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunice, e ora, ne sono certo, anche in te” (2Tm 1,5).

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