2 Co 8, 16-24 Operiamo bene davanti al Signore

(2 Co 8, 16-24) Operiamo bene davanti al Signore
[16] Siano pertanto rese grazie a Dio che infonde la medesima sollecitudine per voi nel cuore di Tito! [17] Egli infatti ha accolto il mio invito e ancor più pieno di zelo è partito spontaneamente per venire da voi. [18] Con lui abbiamo inviato pure il fratello che ha lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo; [19] egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in quest'opera di carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e per dimostrare anche l'impulso del nostro cuore. [20] Con ciò intendiamo evitare che qualcuno possa biasimarci per questa abbondanza che viene da noi amministrata. [21] Ci preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. [22] Con loro abbiamo inviato anche il nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato lo zelo in molte circostanze; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia che ha in voi. [23] Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo. [24] Date dunque a loro la prova del vostro affetto e della legittimità del nostro vanto per voi davanti a tutte le Chiese. (CCC 519) Tutta la ricchezza di Cristo è destinata ad ogni uomo e costituisce il bene di ciascuno [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptor hominis, 11]. Cristo non ha vissuto la sua vita per sé, ma per noi, dalla sua incarnazione “per noi uomini e per la nostra salvezza” (Simbolo niceno-costantinopolitano: DS 150) fino alla sua morte per i nostri peccati” (1Cor 15,3) e alla sua risurrezione “per la nostra giustificazione (Rm 4,25). E anche adesso, è nostro avvocato “presso il Padre (1Gv 2,1), “essendo sempre vivo per intercedere” a nostro favore (Eb 7,25). Con tutto ciò che ha vissuto e sofferto per noi una volta per tutte, egli resta sempre “al cospetto di Dio in nostro favore(Eb 9,24). (CCC 793) Egli ci unisce alla sua Pasqua. Tutte le membra devono sforzarsi di conformarsi a lui finché in esse “non sia formato Cristo” (Gal 4,19). “Per questo siamo assunti ai misteri della sua vita. […] Come il corpo al Capo veniamo associati alle sue sofferenze e soffriamo con lui per essere con lui glorificati” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]. (CCC 794) Egli provvede alla nostra crescita [Col 2,19]. Per farci crescere verso di lui, nostro Capo [Ef 4,11-16], Cristo dispone nel suo Corpo, la Chiesa, i doni e i ministeri attraverso i quali noi ci aiutiamo reciprocamente lungo il cammino della salvezza.

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