Ef 6, 12 La battaglia contro gli spiriti del male

(Ef 6, 12) La battaglia contro gli spiriti del male
[12] La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. (CCC 391) Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio [Gen 3,1-5], la quale, per invidia, li fa cadere nella morte [Sap 2,24]. La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo [Gv 8,44; Ap 12,9]. La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. “Diabolus enim et alii daemones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali - Il diavolo infatti e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi” [Concilio Lateranense IV (1215): DS 800]. (CCC 2851) […] Il male non è un'astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l'angelo che si oppone a Dio. Il “diavolodia-bolos è colui che “si getta di traversoal disegno di Dio e alla sua “opera di salvezza” compiuta in Cristo. (CCC 407) La dottrina sul peccato originale - connessa strettamente con quella della redenzione operata da Cristo - offre uno sguardo di lucido discernimento sulla situazione dell'uomo e del suo agire nel mondo. In conseguenza del peccato dei progenitori, il diavolo ha acquisito un certo dominio sull'uomo, benché questi rimanga libero. Il peccato originale comporta “la schiavitù sotto il dominio di colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo” [Concilio di Trento: DS 1511; Eb 2,14]. Ignorare che l'uomo ha una natura ferita, incline al male, è causa di gravi errori nel campo dell'educazione, della politica, dell'azione sociale [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 25] e dei costumi. (CCC 409) La drammatica condizione del mondo che “giace” tutto “sotto il potere del maligno(1Gv 5,19) [1Pt 5,8] fa della vita dell'uomo una lotta: Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l'aiuto della grazia di Dio [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 37]. (CCC 566) La tentazione nel deserto mostra Gesù Messia umile che trionfa su Satana in forza della sua piena adesione al disegno di salvezza voluto dal Padre. (CCC 550) La venuta del regno di Dio è la sconfitta del regno di Satana [Mt 12,26]: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio” (Mt 12,28). Gli esorcismi di Gesù liberano alcuni uomini dal tormento dei demoni [Lc 8,26-39]. Anticipano la grande vittoria di Gesù sul “principe di questo mondo” (Gv 12,31). Il regno di Dio sarà definitivamente stabilito per mezzo della croce di Cristo: “Regnavit a ligno Deus Dio regnò dalla croce” [Venanzio Fortunato, Inno “Vexilla Regis”: PL 88, 96]. (CCC 636) Con l'espressione “Gesù discese agli inferi”, il Simbolo professa che Gesù è morto realmente e che, mediante la sua morte per noi, egli ha vinto la morte e il diavolo che della morte ha il potere (Eb 2,14).

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