Fil 2, 9 Dio l’ha esaltato sopra ogni altro nome

(Fil 2, 9) Dio l’ha esaltato sopra ogni altro nome
[9] Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; (CCC 2666) Ma il nome che comprende tutto è quello che il Figlio di Dio riceve nell'incarnazione: GESU'. Il Nome divino è indicibile dalle labbra umane [Es 3,14; 33,19-23], ma il Verbo di Dio, assumendo la nostra umanità, ce lo consegna e noi possiamo invocarlo: “Gesù”, “YHWH salva” [Mt 1,21]. Il nome di Gesù contiene tutto: Dio e l'uomo e l'intera Economia della creazione e della salvezza. Pregare “Gesù” è invocarlo, chiamarlo in noi. Il suo nome è il solo che contiene la presenza che esso significa. Gesù è risorto, e chiunque invoca il suo nome accoglie il Figlio di Dio che lo ha amato e ha dato se stesso per lui [Rm 10,13; At 2,21; 3,15-16; Gal 2,20]. (CCC 2667) Questa invocazione di fede estremamente semplice è stata sviluppata, nella tradizione della preghiera, sotto varie forme in Oriente e in Occidente. La formulazione più abituale, trasmessa dai monaci del Sinai, di Siria e dell'Athos, è l'invocazione: “Gesù, Cristo, Figlio di Dio, Signore, abbi pietà di noi, peccatori!”. Essa coniuga l'inno cristologico di Fil 2, 6-11 con l'invocazione del pubblicano e dei mendicanti della luce [Lc 18,13; Mc 10,46-52]. Mediante essa il cuore entra in sintonia con la miseria degli uomini e con la misericordia del loro Salvatore.

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