Gal 4, 12-17 Siate come me fratelli

(Gal 4, 12-17) Siate come me fratelli
[12] Siate come me, ve ne prego, poiché anch'io sono stato come voi, fratelli. Non mi avete offeso in nulla. [13] Sapete che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunziai la prima volta il vangelo; [14] e quella che nella mia carne era per voi una prova non l'avete disprezzata né respinta, ma al contrario mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. [15] Dove sono dunque le vostre felicitazioni? Vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati anche gli occhi per darmeli. [16] Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? [17] Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro. (CCC 1695) “Giustificati nel Nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio” (1Cor 6,11), “santificati” e “chiamati ad essere santi” (1Cor 1,2) i cristiani sono diventati “tempio dello Spirito Santo” [1Cor 6,19]. Questo “Spirito del Figlioinsegna loro a pregare il Padre [Gal 4,6] e, essendo diventato la loro vita, li fa agire [Gal 5,25] in modo tale che portino “il frutto dello Spirito (Gal 5,22) mediante una carità operosa. Guarendo le ferite del peccato, lo Spirito Santo ci rinnova interiormente con una trasformazione spirituale (Ef 4,23), ci illumina e ci fortifica per vivere come “figli della luce (Ef 5,8), mediante “ogni bontà, giustizia e verità” (Ef 5,9). (CCC 2766) Ma Gesù non ci lascia una formula da ripetere meccanicamente [Mt 6,7; 1Re 18,26-29]. Come per qualsiasi preghiera vocale, è attraverso la Parola di Dio che lo Spirito Santo insegna ai figli di Dio a pregare il loro Padre. Gesù non ci dà soltanto le parole della nostra preghiera filiale: ci dà al tempo stesso lo Spirito, per mezzo del quale quelle parole diventano in noi “spirito e vita (Gv 6,63). Di più: la prova e la possibilità della nostra preghiera filiale è che il Padre “ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6). Poiché la nostra preghiera interpreta i nostri desideri presso Dio, è ancora “colui che scruta i cuori”, il Padre, che “sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i desideri di Dio” (Rm 8,27). La preghiera al Padre nostro si inserisce nella missione misteriosa del Figlio e dello Spirito. (CCC 2767) Questo dono inscindibile, delle parole del Signore e dello Spirito Santo che le vivifica nel cuore dei credenti, è stato ricevuto e vissuto dalla Chiesa fin dalle origini. Le prime comunità pregano la Preghiera del Signore “tre volte al giorno” [Didaché 8, 3], in luogo delle “Diciotto benedizioni” in uso nella pietà ebraica.

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