Gal 5, 7-12 Non obbedite più alla verità?

(Gal 5, 7-12) Non obbedite più alla verità?
[7] Correvate così bene; chi vi ha tagliato la strada che non obbedite più alla verità? [8] Questa persuasione non viene sicuramente da colui che vi chiama! [9] Un pò di lievito fa fermentare tutta la pasta. [10] Io sono fiducioso per voi nel Signore che non penserete diversamente; ma chi vi turba, subirà la sua condanna, chiunque egli sia. [11] Quanto a me, fratelli, se io predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? È dunque annullato lo scandalo della croce? [12] Dovrebbero farsi mutilare coloro che vi turbano. (CCC 162) La fede è un dono che Dio fa all'uomo gratuitamente. Noi possiamo perdere questo dono inestimabile. San Paolo, a questo proposito, mette in guardia Timoteo: Combatti “la buona battaglia con fede e buona coscienza, poiché alcuni che l'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede” (1Tm 1,18-19). Per vivere, crescere e perseverare nella fede sino alla fine, dobbiamo nutrirla con la Parola di Dio; dobbiamo chiedere al Signore di accrescerla [Mc 9,24; Lc 17,5; 22,32]; essa deve operare “per mezzo della carità” (Gal 5,6) [Gc 2,14-26], essere sostenuta dalla speranza [Rm 15,13] ed essere radicata nella fede della Chiesa. (CCC 1814) La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha detto e rivelato, e che la Santa Chiesa ci propone da credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede “l'uomo si abbandona tutto a Dio liberamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 5]. Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio. “Il giusto vivrà mediante la fede” (Rm 1,17). La fede viva “opera per mezzo della carità” (Gal 5,6). (CCC 1815) Il dono della fede rimane in colui che non ha peccato contro di essa [Concilio di Trento: DS 1544]. Ma “la fede senza le opere è morta” (Gc 2,26). Se non si accompagna alla speranza e all'amore, la fede non unisce pienamente il fedele a Cristo e non ne fa un membro vivo del suo Corpo.

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