Eb 3, 12-14 Siamo diventati partecipi di Cristo

(Eb 3, 12-14) Siamo diventati partecipi di Cristo
[12] Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. [13] Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato. [14] Siamo diventati infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuta da principio.
(CCC 1084) “Assiso alla destra del Padre” da dove effonde lo Spirito Santo nel suo Corpo che è la Chiesa, Cristo agisce ora attraverso i sacramenti, da lui istituiti per comunicare la sua grazia. I sacramenti sono segni sensibili (parole e azioni), accessibili alla nostra attuale umanità. Essi realizzano in modo efficace la grazia che significano, mediante l'azione di Cristo e la potenza dello Spirito Santo. (CCC 148) La Vergine Maria realizza nel modo più perfetto l'obbedienza della fede. Nella fede, Maria accolse l'annunzio e la promessa a Lei portati dall'angelo Gabriele, credendo che “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37), [Gen 18,14] e dando il proprio consenso: “Sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Elisabetta la salutò così: “Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore” (Lc 1,45). Per questa fede tutte le generazioni la chiameranno beata [Lc 1,48]. (CCC 532) Nella sottomissione di Gesù a sua Madre e al suo padre legale si realizza l'osservanza perfetta del quarto comandamento. Tale sottomissione è l'immagine nel tempo della obbedienza filiale al suo Padre celeste. La quotidiana sottomissione di Gesù a Giuseppe e a Maria annunziava e anticipava la sottomissione del Giovedì Santo: “Non […] la mia volontà…” (Lc 22,42). L'obbedienza di Cristo nel quotidiano della vita nascosta inaugurava già l'opera di restaurazione di ciò che la disobbedienza di Adamo aveva distrutto [Rm 5,19]. (CCC 614) Questo sacrificio di Cristo è unico: compie e supera tutti i sacrifici [Eb 10,10]. Esso è innanzitutto un dono dello stesso Dio Padre che consegna il Figlio suo per riconciliare noi con lui [1Gv 4,10]. Nel medesimo tempo è offerta del Figlio di Dio fatto uomo che, liberamente e per amore [Gv 15,13], offre la propria vita [Gv 10,17-18] al Padre suo nello Spirito Santo [Eb 9,14] per riparare la nostra disobbedienza.

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