Eb 4, 15 Un sommo sacerdote che sa compatire

(Eb 4, 15) Un sommo sacerdote che sa compatire
[15] Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato.
(CCC 540) La tentazione di Gesù manifesta quale sia la messianicità del Figlio di Dio, in opposizione a quella propostagli da Satana e che gli uomini [Mt 16,21-23] desiderano attribuirgli. Per questo Cristo ha vinto il tentatore per noi: “Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato” (Eb 4,15). La Chiesa ogni anno si unisce al Mistero di Gesù nel deserto con i quaranta giorni della Quaresima. (CCC 612) Il calice della Nuova Alleanza, che Gesù ha anticipato alla Cena offrendo se stesso [Lc 22,20], in seguito egli lo accoglie dalle mani del Padre nell'agonia al Getsemani [Mt 26,42] facendosi “obbediente fino alla morte” (Fil 2,8) [Eb 5,7-8]. Gesù prega: “Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!” (Mt 26,39). Egli esprime così l'orrore che la morte rappresenta per la sua natura umana. Questa, infatti, come la nostra, è destinata alla vita eterna; in più, a differenza della nostra, è perfettamente esente dal peccato [Eb 4,15 ] che causa la morte [Rm 5,12 ]; ma soprattutto è assunta dalla dell'“Persona divinaAutore della vita” (At 3,15), del “Vivente” (Ap 1,17: Gv 1,4; 5,26). Accettando nella sua volontà umana che sia fatta la volontà del Padre [Mt 26,42], Gesù accetta la sua morte in quanto redentrice, per “portare i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce” (1Pt 2,24). (CCC 1549) Attraverso il ministero ordinato, specialmente dei Vescovi e dei sacerdoti, la presenza di Cristo quale Capo della Chiesa è resa visibile in mezzo alla comunità dei credenti [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 21]. Secondo la bella espressione di sant'Ignazio di Antiochia, il Vescovo è “typos tou Patros”, come l'immagine vivente di Dio Padre [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Trallianos, 3, 1; Epistula ad Magnesios, 6, 1].

Post più popolari