Eb 7, 27 Una volta per tutte offrendo se stesso

(Eb 7, 27) Una volta per tutte offrendo se stesso
[27] Egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, poiché egli ha fatto questo una volta per tutte, offrendo se stesso.
(CCC 1544) Tutte le prefigurazioni del sacerdozio dell'Antica Alleanza trovano il loro compimento in Cristo Gesù,unico […] mediatore tra Dio e gli uomini” (1Tm 2,5). Melchisedek, “sacerdote del Dio altissimo” (Gen 14,18), è considerato dalla Tradizione cristiana come una prefigurazione del sacerdozio di Cristo, unico “sommo sacerdote alla maniera di Melchisedek” (Eb 5,10; 6,20), “santo, innocente, senza macchia” (Eb 7,26), il quale “con un'unica oblazione […] ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati” (Eb 10,14 ), cioè con l'unico sacrificio della sua croce. (CCC 1085) Nella liturgia della Chiesa Cristo significa e realizza principalmente il suo mistero pasquale. Durante la sua vita terrena, Gesù annunziava con il suo insegnamento e anticipava con le sue azioni il suo mistero pasquale. Venuta la sua Ora [Gv 13,1; 17,1], egli vive l'unico avvenimento della storia che non passa: Gesù muore, è sepolto, risuscita dai morti e siede alla destra del Padre “una volta per tutte” (Rm 6,10; Eb 7,27; 9,12). E' un evento reale, accaduto nella nostra storia, ma è unico: tutti gli altri avvenimenti della storia accadono una volta, poi passano, inghiottiti nel passato. Il mistero pasquale di Cristo, invece, non può rimanere soltanto nel passato, dal momento che con la sua morte egli ha distrutto la morte, e tutto ciò che Cristo è, tutto ciò che ha compiuto e sofferto per tutti gli uomini, partecipa dell'eternità divina e perciò abbraccia tutti i tempi e in essi è reso presente. L'evento della croce e della risurrezione rimane e attira tutto verso la vita.

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