1Pt 4, 1-5 Basta con le dissolutezze, passioni, crapule

Capitolo 4
(1Pt 4, 1-5) Basta con le dissolutezze, passioni, crapule

[1] Poiché dunque Cristo soffrì nella carne, anche voi armatevi degli stessi sentimenti; chi ha sofferto nel suo corpo ha rotto definitivamente col peccato, [2] per non servire più alle passioni umane ma alla volontà di Dio, nel tempo che gli rimane in questa vita mortale. [3] Basta col tempo trascorso nel soddisfare le passioni del paganesimo, vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle crapule, nei bagordi, nelle ubriachezze e nel culto illecito degli idoli. [4] Per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione e vi oltraggiano. [5] Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti;
(CCC 2392) “L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 11]. (CCC 2393) Creando l'essere umano uomo e donna, Dio dona all'uno e all'altra, in modo uguale, la dignità personale. Spetta a ciascuno, uomo e donna, riconoscere e accettare la propria identità sessuale. (CCC 2394) Cristo è il modello della castità. Ogni battezzato è chiamato a condurre una vita casta, ciascuno secondo lo stato di vita che gli è proprio. (CCC 2395) La castità significa l'integrazione della sessualità nella persona. Richiede che si acquisisca la padronanza della persona. (CCC 2396) Tra i peccati gravemente contrari alla castità, vanno citati la masturbazione, la fornicazione, la pornografia e le pratiche omosessuali. (CCC 2397) L'alleanza liberamente contratta dagli sposi implica un amore fedele. Essa impone loro l'obbligo di conservare l'indissolubilità del loro matrimonio. (CCC 2398) La fecondità è un bene, un dono, un fine del matrimonio. Donando la vita, gli sposi partecipano della paternità di Dio. (CCC 2399) La regolazione delle nascite rappresenta uno degli aspetti della paternità e della maternità responsabili. La legittimità delle intenzioni degli sposi non giustifica il ricorso a mezzi moralmente inaccettabili (per es. la sterilizzazione diretta o la contraccezione). (CCC 2400) L'adulterio e il divorzio, la poligamia e la libera unione costituiscono gravi offese alla dignità del matrimonio. (CCC 902) In modo particolare i genitori partecipano all'ufficio di santificazione “conducendo la vita coniugale secondo lo spirito cristiano e attendendo all'educazione cristiana dei figli” [CIC canone 835, § 4].

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