Eb 11, 3-5 I mondi furono formati dalla parola di Dio
(Eb 11, 3-5) I mondi furono formati dalla parola di Dio
[3] Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede. [4] Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora. [5] Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.
(CCC 286) Indubbiamente, l'intelligenza umana può già trovare una risposta al problema delle origini. Infatti, è possibile conoscere con certezza l'esistenza di Dio Creatore attraverso le sue opere, grazie alla luce della ragione umana [Concilio Vaticano I, Dei Filius, De Revelatione, canone 1: DS 3026], anche se questa conoscenza spesso è offuscata e sfigurata dall'errore. Per questo la fede viene a confermare e a far luce alla ragione nella retta intelligenza di queste verità: “Per fede sappiamo che i mondi furono formati dalla Parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine ciò che si vede” (Eb 11,3). (CCC 292) Lasciata intravvedere nell'Antico Testamento [Sal 33,6; 104,30; Gen 1,2-3], rivelata nella Nuova Alleanza, l'azione creatrice del Figlio e dello Spirito, inseparabilmente una con quella del Padre, è chiaramente affermata dalla regola di fede della Chiesa: “Non esiste che un solo Dio […]: egli è il Padre, è Dio, il Creatore, l'Autore, l'Ordinatore. Egli ha fatto ogni cosa da se stesso, cioè con il suo Verbo e la sua Sapienza” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 2, 30, 9: PG 7, 822]; “il Figlio e lo Spirito” sono come “le sue mani” [Id., Adversus haereses, 4, 20, 1: PG 7, 1032]. La creazione è opera comune della Santissima Trinità. (CCC 316) Sebbene l'opera della creazione sia particolarmente attribuita al Padre, è ugualmente verità di fede che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono il principio unico e indivisibile della creazione. (CCC 296) Noi crediamo che Dio, per creare, non ha bisogno di nulla di preesistente né di alcun aiuto [Concilio Vaticano I: DS 3022]. La creazione non è neppure una emanazione necessaria della sostanza divina [ib.: DS 3023-3024]. Dio crea liberamente “dal nulla”: [Concilio Lateranense IV: DS 800; Concilio Vaticano I: DS 3025]. Che vi sarebbe di straordinario se Dio avesse tratto il mondo da una materia preesistente? Un artigiano umano, quando gli si dà un materiale, ne fa tutto ciò che vuole. Invece la potenza di Dio si manifesta precisamente in questo, che egli parte dal nulla per fare tutto ciò che vuole [San Teofilo d'Antiochia, Ad Autolycum, 2, 4: PG 6, 1052]. (CCC 297) La fede nella creazione “dal nulla” è attestata nella Scrittura come una verità piena di promessa e di speranza. Così la madre dei sette figli li incoraggia al martirio: “Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore del mondo, che ha plasmato all'origine l'uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi. […] Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è anche l'origine del genere umano” (2Mac 7,22-23.28).