Ap 2, 24-29 Al vincitore darò autorità sopra le nazioni

(Ap 2, 24-29) Al vincitore darò autorità sopra le nazioni
[24] A voi di Tiàtira invece che non seguite questa dottrina, che non avete conosciuto le profondità di satana - come le chiamano - non imporrò altri pesi; [25] ma quello che possedete tenetelo saldo fino al mio ritorno. [26] Al vincitore che persevera sino alla fine nelle mie opere, darò autorità sopra le nazioni; [27] le pascolerà con bastone di ferro e le frantumerà come vasi di terracotta, [28] con la stessa autorità che a me fu data dal Padre mio e darò a lui la stella del mattino. [29] Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.
(CCC 1896) Là dove il peccato perverte il clima sociale, occorre far appello alla conversione dei cuori e alla grazia di Dio. La carità stimola a giuste riforme. Non c'è soluzione alla questione sociale al di fuori del Vangelo [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 5]. (CCC 1884) Dio non ha voluto riservare solo a sé l'esercizio di tutti i poteri. Egli assegna ad ogni creatura le funzioni che essa è in grado di esercitare, secondo le capacità proprie della sua natura. Questo modo di governare deve essere imitato nella vita sociale. Il comportamento di Dio nel governo del mondo, che testimonia un profondissimo rispetto per la libertà umana, dovrebbe ispirare la saggezza di coloro che governano le comunità umane. Costoro devono comportarsi come ministri della provvidenza divina. (CCC 1890) Esiste una certa somiglianza tra l'unità delle Persone divine e la fraternità che gli uomini devono instaurare tra loro. (CCC 1891) Per svilupparsi in conformità alla propria natura, la persona umana ha bisogno della vita sociale. Certe società, quali la famiglia e la comunità civica, sono più immediatamente rispondenti alla natura dell'uomo. (CCC 1892) “Principio, soggetto e fine di tutte le istituzioni sociali è e deve essere la persona umana” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 25]. (CCC 1881) Ogni comunità si definisce in base al proprio fine e conseguentemente obbedisce a regole specifiche; però “principio, soggetto e fine di tutte le istituzioni sociali è e deve essere la persona umana” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 25]. (CCC 1893) Si deve incoraggiare una larga partecipazione ad associazioni ed istituzioni d'elezione. (CCC 1894) Secondo il principio di sussidiarietà, né lo Stato né alcuna società più grande devono sostituirsi all'iniziativa e alla responsabilità delle persone e dei corpi intermedi. (CCC 1895) La società deve agevolare l'esercizio delle virtù, non ostacolarlo. Una giusta gerarchia dei valori deve ispirarla.

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