Gen 3, 11-13 Hai forse mangiato dell'albero?
(Gen 3, 11-13) Hai forse mangiato dell'albero?
[11] Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". [12] Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". [13] Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
(CCC 396) Dio ha creato l'uomo a sua immagine e l'ha costituito nella sua amicizia. Creatura spirituale, l'uomo non può vivere questa amicizia che come libera sottomissione a Dio. Questo è il significato del divieto fatto all'uomo di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, “perché quando tu ne mangiassi, certamente moriresti” (Gen 2,17). “L'albero della conoscenza del bene e del male” (Gen 2,17) evoca simbolicamente il limite invalicabile che l'uomo, in quanto creatura, deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare. L'uomo dipende dal Creatore, è sottomesso alle leggi della creazione e alle norme morali che regolano l'uso della libertà. (CCC 1607) Secondo la fede, questo disordine che noi constatiamo con dolore, non deriva dalla natura dell'uomo e della donna, né dalla natura delle loro relazioni, ma dal peccato. Rottura con Dio, il primo peccato ha come prima conseguenza la rottura della comunione originale dell'uomo e della donna. Le loro relazioni sono distorte da accuse reciproche [Gen 3,12]; la loro mutua attrattiva, dono proprio del Creatore [Gen 2,22], si cambia in rapporti di dominio e di bramosia [Gen 3,16]; la splendida vocazione dell'uomo e della donna ad essere fecondi, a moltiplicarsi e a soggiogare la terra [Gen 1,28] è gravata dai dolori del parto e dalle fatiche del lavoro [Gen 3,16-19]. (CCC 394) La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama “omicida fin dal principio” (Gv 8,44), e che ha perfino tentato di distogliere Gesù dalla missione affidatagli dal Padre [Mt 4,1-11]. “Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l'uomo a disobbedire a Dio.