83. In che senso Gesù è il «Figlio Unigenito di Dio»?


83. In che senso Gesù è il «Figlio Unigenito di Dio»?

(Comp 83) Egli lo è in senso unico e perfetto. Al momento del Battesimo e della Trasfigurazione, la voce del Padre designa Gesù come suo «Figlio prediletto». Presentando se stesso come il Figlio che «conosce il Padre» (Mt 11,27), Gesù afferma la sua relazione unica ed eterna con Dio suo Padre. Egli è «il Figlio Unigenito (1Gv 4,9)» di Dio, la seconda Persona della Trinità. È il centro della predicazione apostolica: gli Apostoli hanno visto «la sua gloria, come di Unigenito dal Padre» (Gv 1,14).

“In Sintesi”
(CCC 454) Il nome “Figlio di Dio” indica la relazione unica ed eterna di Gesù Cristo con Dio suo Padre: egli è il Figlio unigenito del Padre [Gv 1,14.18; 3,16.18] e Dio egli stesso [Gv 1,1]. Per essere cristiani si deve credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio [At 8,37; 1Gv 2,23].

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 441) Figlio di Dio, nell'Antico Testamento, è un titolo dato agli angeli [Dt (LXX) 32, 8; Gb 1,6], al popolo dell'elezione [Es 4,22; Os 11,1; Ger 3,19; Sir 36,11; Sap 18,13], ai figli d'Israele [Dt 14,1; Os 2,1] e ai loro re [2Sam 7,14; Sal 82,6]. In tali casi ha il significato di una filiazione adottiva che stabilisce tra Dio e la sua creatura relazioni di una particolare intimità. Quando il Re-Messia promesso è detto “figlio di Dio” [1Cr 17,13; Sal 2,7], ciò non implica necessariamente, secondo il senso letterale di quei testi, che egli sia più che umano. Coloro che hanno designato così Gesù in quanto Messia d'Israele [Mt 27,54] forse non hanno inteso dire di più [Lc 23,47]. (CCC 442) Non è la stessa cosa per Pietro quando confessa Gesù come “il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16), perché Gesù risponde con solennità: “Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17). Parallelamente Paolo, a proposito della sua conversione sulla strada di Damasco, dirà: “Quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani…” (Gal 1,15-16). “Subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio” (At 9,20). Questo sarà fin dagli inizi [1Ts 1,10] il centro della fede apostolica [Gv 20,31] professata prima di tutti da Pietro quale fondamento della Chiesa [Mt 16,18]. (CCC 443) Se Pietro ha potuto riconoscere il carattere trascendente della filiazione divina di Gesù Messia, è perché egli l'ha lasciato chiaramente intendere. Davanti al sinedrio, alla domanda dei suoi accusatori: “Tu dunque sei il Figlio di Dio?”, Gesù ha risposto: “Lo dite voi stessi: io lo sono” (Lc 22,70) [Mt 26,64; Mc 14,61]. Già molto prima, egli si era designato come “il Figlio” che conosce il Padre [Mt 11,27; 21,37-38], che è distinto dai “servi” che Dio in precedenza ha mandato al suo popolo [Mt 21,34-36], superiore agli stessi angeli [Mt 24,36]. Egli ha differenziato la sua filiazione da quella dei suoi discepoli non dicendo mai “Padre nostro” [Mt 5,48; 6,8; 7,21; Lc 11,13] tranne che per comandar loro: “Voi dunque pregate così: Padre nostro” (Mt 6,9); e ha sottolineato tale distinzione: “Padre mio e Padre vostro” (Gv 20,17).

Per la riflessione
(CCC 444) I Vangeli riferiscono in due momenti solenni, il battesimo e la trasfigurazione di Cristo, la voce del Padre che lo designa come il suo “Figlio prediletto” [Mt 3,17; 17,5]. Gesù presenta se stesso come “il Figlio unigenito di Dio” (Gv 3,16) e con tale titolo afferma la sua preesistenza eterna [Gv 10,36]. Egli chiede la fede “nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Gv 3,18). Questa confessione cristiana appare già nell'esclamazione del centurione davanti a Gesù in croce: “Veramente quest'uomo era il Figlio di Dio” (Mc 15,39); infatti soltanto nel mistero pasquale il credente può dare al titolo “Figlio di Dio” il suo pieno significato. (CCC 445) Dopo la risurrezione la sua filiazione divina appare nella potenza della sua umanità glorificata: egli è stato costituito “Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti” (Rm 1,4) [At 13,33]. Gli Apostoli potranno confessare: “Noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità” (Gv 1,14).

(Prossima domanda: Che cosa significa il titolo «Signore»?)

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