137. Perché la missione del Figlio e dello Spirito sono inseparabili? (II parte) (continuazione)


137. Perché la missione del Figlio e dello Spirito sono inseparabili? (II parte) (continuazione)

(Comp 137 ripetizione) Nella Trinità indivisibile, il Figlio e lo Spirito sono distinti ma inseparabili. Dal principio alla fine dei tempi, infatti, quando il Padre invia suo Figlio, invia anche il suo Spirito che ci unisce a Cristo nella fede, affinché possiamo, da figli adottivi, chiamare Dio «Padre» (Rm 8,15). Lo Spirito è invisibile, ma noi lo conosciamo attraverso la sua azione quando ci rivela il Verbo e quando agisce nella Chiesa.

“In Sintesi”
(CCC 743) Dall'inizio alla fine dei tempi, quando Dio invia suo Figlio, invia sempre il suo Spirito: la loro missione è congiunta e inseparabile.

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 689) Colui che il Padre ha mandato nei nostri cuori, lo Spirito del suo Figlio (Gal 4,6), è realmente Dio. Consostanziale al Padre e al Figlio, ne è inseparabile, tanto nella vita intima della Trinità quanto nel suo dono d'amore per il mondo. Ma adorando la Santissima Trinità, vivificante, consustanziale e indivisibile, la fede della Chiesa professa anche la distinzione delle Persone. Quando il Padre invia il suo Verbo, invia sempre il suo Soffio: missione congiunta in cui il Figlio e lo Spirito Santo sono distinti ma inseparabili. Certo, è Cristo che appare, egli, l'immagine visibile del Dio invisibile, ma è lo Spirito Santo che lo rivela.

Per la riflessione
(CCC 690) Gesù è Cristo, “unto”, perché lo Spirito ne è l'unzione e tutto ciò che avviene a partire dall'Incarnazione sgorga da questa pienezza [Gv 3,34]. Infine, quando Cristo è glorificato [Gv 7,39], può, a sua volta, dal Padre, inviare lo Spirito a coloro che credono in lui: comunica loro la sua Gloria [Gv 17,22], cioè lo Spirito Santo che lo glorifica [Gv 16,14]. La missione congiunta si dispiegherà da allora in poi nei figli adottati dal Padre nel Corpo del suo Figlio: la missione dello Spirito di adozione sarà di unirli a Cristo e di farli vivere in lui: “La nozione di unzione suggerisce […] che non c'è alcuna distanza tra il Figlio e lo Spirito. Infatti, come tra la superficie del corpo e l'unzione dell'olio né la ragione né la sensazione conoscono intermediari, così è immediato il contatto del Figlio con lo Spirito; di conseguenza colui che sta per entrare in contatto con il Figlio mediante la fede, deve necessariamente dapprima entrare in contatto con l'olio. Nessuna parte infatti è priva dello Spirito Santo. Ecco perché la confessione della signoria del Figlio avviene nello Spirito Santo per coloro che la ricevono, dato che lo Spirito Santo viene da ogni parte incontro a coloro che si approssimano per la fede” [San Gregorio di Nissa, Adversus Macedonianos de Spiritu Sancto, 16: Gregorii Nysseni opera, 3/1: PG 45, 1321]. [FINE]

(Prossima domanda: Quali sono gli appellativi dello Spirito Santo?)

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