265. Qual è il posto della Confermazione nel disegno divino della salvezza?


265. Qual è il posto della Confermazione nel disegno divino della salvezza?

(Comp 265) Nell'Antica Alleanza, i profeti hanno annunziato la comunicazione dello Spirito del Signore al Messia atteso e a tutto il popolo messianico. Tutta la vita e la missione di Gesù si svolgono in una totale comunione con lo Spirito Santo. Gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo nella Pentecoste e annunziano «le grandi opere di Dio» (At 2,11). Essi comunicano ai neo battezzati, attraverso l'imposizione delle mani, il dono dello stesso Spirito. Lungo i secoli la Chiesa ha continuato a vivere dello Spirito e a comunicarlo ai suoi figli.

“In Sintesi”
(CCC 1315) “Gli Apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo” (At 8,14-17).

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1285) Con il Battesimo e l'Eucaristia, il sacramento della Confermazione costituisce l'insieme dei “sacramenti dell'iniziazione cristiana”, la cui unità deve essere salvaguardata. E' dunque necessario spiegare ai fedeli che la recezione di questo sacramento è necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale [Rito della Confermazione, Premesse, 1]. Infatti, “con il sacramento della Confermazione [i battezzati] vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11; Rito della Confermazione, Premesse, 2]. (CCC 1286) Nell'Antico Testamento, i profeti hanno annunziato che lo Spirito del Signore si sarebbe posato sul Messia atteso [Is 11,2] in vista della sua missione salvifica [Lc 4,16-22; Is 61,1]. La discesa dello Spirito Santo su Gesù, al momento del suo Battesimo da parte di Giovanni, costituì il segno che era lui che doveva venire, che egli era il Messia, il Figlio di Dio [Mt 3,13-17; Gv 1,33-34]. Concepito per opera dello Spirito Santo, tutta la sua vita e la sua missione si svolgono in una totale comunione con lo Spirito Santo che il Padre gli dà “senza misura” (Gv 3,34).

Per la riflessione
(CCC 1287) Questa pienezza dello Spirito non doveva rimanere soltanto del Messia, ma doveva essere comunicata a tutto il popolo messianico [Ez 36,25-27; Gl 3,1-2]. Più volte Cristo ha promesso l’effusione dello Spirito [Lc 12,12; Gv 3,5-8; 7,37-39; 16,7-15; At 1,8], promessa che ha attuato dapprima il giorno di Pasqua [Gv 20,22] e in seguito, in modo più stupefacente, il giorno di Pentecoste [At 2,1-4]. Pieni di Spirito Santo, gli Apostoli cominciano ad annunziare “le grandi opere di Dio” (At 2,11) e Pietro afferma che quella effusione dello Spirito sopra gli Apostoli è il segno dei tempi messianici [At 2,17-18]. Coloro che allora hanno creduto alla predicazione apostolica e che si sono fatti battezzare, hanno ricevuto, a loro volta, il dono dello Spirito Santo (At 2,38). (CCC 1288) “Fin da quel tempo gli Apostoli, in adempimento del volere di Cristo, comunicavano ai neofiti, attraverso l'imposizione delle mani, il dono dello Spirito, destinato a completare la grazia del Battesimo [At 8,15-17; 19,5-6]. Questo spiega perché nella lettera agli Ebrei viene ricordata, tra i primi elementi della formazione cristiana, la dottrina dei battesimi e anche dell'imposizione delle mani [Eb 6,2]. E' appunto questa imposizione delle mani che giustamente viene considerata dalla tradizione cattolica come la prima origine del sacramento della Confermazione, il quale rende, in qualche modo, perenne nella Chiesa la grazia della pentecoste” [Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae].

(Prossima domanda: Perché si chiama Cresima o Confermazione?)

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