293. Quando è possibile amministrare la santa Comunione agli altri cristiani?


293. Quando è possibile amministrare la santa Comunione agli altri cristiani?

(Comp 293) I ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai membri delle Chiese Orientali che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora questi lo richiedano spontaneamente e siano ben disposti. Per i membri delle altre Comunità ecclesiali, i ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai fedeli, che per gravi motivi lo chiedano spontaneamente, siano ben disposti e manifestino la fede cattolica circa il Sacramento.

“In Sintesi”
(CCC 1401) In presenza di una grave necessità, a giudizio dell'Ordinario, i ministri cattolici possono amministrare i sacramenti (Eucaristia, Penitenza, Unzione degli infermi) agli altri cristiani che non sono in piena comunione con la Chiesa cattolica, purché li chiedano spontaneamente: è necessario in questi casi che essi manifestino la fede cattolica a riguardo di questi sacramenti e che si trovino nelle disposizioni richieste [Cf CIC canone 844, § 4].

Approfondimenti e spiegazioni
(CCC 1399 Le Chiese Orientali che non sono nella piena comunione con la Chiesa cattolica celebrano l'Eucaristia con grande amore. “Quelle Chiese, quantunque separate, hanno veri sacramenti e soprattutto, in forza della successione apostolica, il Sacerdozio e l'Eucaristia, per mezzo dei quali restano ancora unite a noi da strettissimi vincoli” [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 15]. Quindi “una certa comunicazione nelle cose sacre”, presentandosi opportune circostanze e con l'approvazione dell'autorità ecclesiastica, non solo è possibile, ma anche consigliabile” [Unitatis redintegratio, 15].

Per la riflessione
(CCC 1400) Le comunità ecclesiali sorte dalla Riforma, separate dalla Chiesa cattolica, “specialmente per la mancanza del sacramento dell'Ordine, non hanno conservata la genuina ed integra sostanza del mistero eucaristico” [Unitatis redintegratio, 22]. Per questo motivo, non è possibile, per la Chiesa cattolica, l'intercomunione eucaristica con queste comunità. Tuttavia, queste comunità ecclesiali “mentre nella santa Cena fanno memoria della morte e della Risurrezione del Signore, professano che nella Comunione di Cristo è significata la vita e aspettano la sua venuta gloriosa” [Unitatis redintegratio, 22].

(Prossima domanda: Perché l'Eucaristia è «pegno della gloria futura»?)

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