367. Quali sono le fonti della moralità degli atti umani? (I parte)


367. Quali sono le fonti della moralità degli atti umani? (I parte)

(Comp 367) La moralità degli atti umani dipende da tre fonti: dall'oggetto scelto, ossia un bene vero o apparente; dall'intenzione del soggetto che agisce, e cioè dal fine per cui egli compie l'azione; dalle circostanze dell'azione, ivi comprese le conseguenze.

“In Sintesi”

(CCC 1757) L'oggetto, l'intenzione e le circostanze costituiscono le tre “fonti” della moralità degli atti umani. (CCC 1758) L'oggetto scelto specifica moralmente l'atto del volere, in quanto la ragione lo riconosce e lo giudica buono o cattivo.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 1749) La libertà fa dell'uomo un soggetto morale. Quando agisce liberamente, l'uomo è, per così dire, padre dei propri atti. Gli atti umani, cioè gli atti liberamente scelti in base ad un giudizio di coscienza, sono moralmente qualificabili. Essi sono buoni o cattivi. (CCC 1750) La moralità degli atti umani dipende: - dall'oggetto scelto; - dal fine che ci si prefigge o dall'intenzione; - dalle circostanze dell'azione. L'oggetto, l'intenzione e le circostanze rappresentano le “fonti”, o elementi costitutivi, della moralità degli atti umani.

Per la riflessione

(CCC 1751) L'oggetto scelto è un bene verso il quale la volontà si dirige deliberatamente. E' la materia di un atto umano. L'oggetto scelto specifica moralmente l'atto del volere, in quanto la ragione lo riconosce e lo giudica conforme o no al vero bene. Le norme oggettive della moralità enunciano l'ordine razionale del bene e del male, attestato dalla coscienza. [CONTINUA]


(Continua la domanda: Quali sono le fonti della moralità degli atti umani?)

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