542. Quando pregava Gesù? (III parte)


542. Quando pregava Gesù? (III parte) (continuazione)

(Comp 542) Il Vangelo mostra spesso Gesù in preghiera. Lo vediamo ritirarsi in solitudine, anche la notte. Prega prima dei momenti decisivi della sua missione o di quella degli Apostoli. Di fatto, tutta la sua vita è preghiera, poiché è in costante comunione d'amore con il Padre.

“In Sintesi”

(CCC 2620) Nel Nuovo Testamento il modello perfetto della preghiera si trova nella preghiera filiale di Gesù. Fatta spesso nella solitudine, nel silenzio, la preghiera di Gesù comporta un'adesione piena d'amore alla volontà del Padre fino alla croce e una assoluta fiducia di essere esaudito.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2604) La seconda preghiera è riferita da san Giovanni [Gv 11,41-42] prima della risurrezione di Lazzaro. L'azione di grazie precede l'evento: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato”, il che implica che il Padre ascolta sempre la sua supplica; e Gesù subito aggiunge: “Io sapevo che sempre mi dai ascolto”, il che implica che Gesù, dal canto suo, domanda in modo costante. Così, introdotta dal rendimento di grazie, la preghiera di Gesù ci rivela come chiedere: prima che il dono venga concesso, Gesù aderisce a colui che dona e che nei suoi doni dona se stesso. Il Donatore è più prezioso del dono accordato; è il “Tesoro”, ed il cuore del Figlio suo è in lui; il dono viene concesso “in aggiunta” [Mt 6,21. 33]. La “preghiera sacerdotale” di Gesù [Gv 17] occupa un posto unico nell'Economia della salvezza. Su di essa si mediterà nella parte conclusiva della sezione prima. In realtà essa rivela la preghiera sempre attuale del nostro Sommo Sacerdote, e, al tempo stesso, è intessuta di ciò che Gesù ci insegna nella nostra preghiera al Padre nostro, che sarà commentata nella sezione seconda.

Per la riflessione

(CCC 2746) Quando la sua Ora è giunta, Gesù prega il Padre [Gv 17]. La sua preghiera, la più lunga trasmessaci dal Vangelo, abbraccia tutta l'Economia della creazione e della salvezza, come anche la sua morte e la sua risurrezione. La preghiera dell'Ora di Gesù rimane sempre la sua preghiera, così come la sua pasqua, avvenuta “una volta per tutte”, resta presente nella liturgia della sua Chiesa. (CCC 2748) In questa preghiera pasquale, sacrificale, tutto è “ricapitolato” in lui: [Ef 1,10] Dio e il mondo, il Verbo e la carne, la vita eterna e il tempo, l'amore che si consegna e il peccato che lo tradisce, i discepoli presenti e quelli che per la loro parola crederanno in lui, l'annientamento e la gloria. E' la preghiera dell'Unità. [FINE]


(Prossima domanda: Come ha pregato Gesù nella sua passione?)

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