545. Perché è efficace la nostra preghiera?


545. Perché è efficace la nostra preghiera?

(Comp 545) La nostra preghiera è efficace, perché è unita nella fede a quella di Gesù. In lui la preghiera cristiana diventa comunione d'amore con il Padre. Possiamo in tal caso presentare le nostre richieste a Dio e venire esauditi: «Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena» (Gv 16,24).

“In Sintesi”

(CCC 2644) Lo Spirito Santo che ammaestra la Chiesa e le ricorda tutto ciò che Gesù ha detto, la educa anche alla vita di preghiera, suscitando espressioni che si rinnovano in seno a forme permanenti: benedizione, domanda, intercessione, azione di grazie e lode.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2615) Ancor più, quando la nostra preghiera è unita a quella di Gesù, il Padre ci dà un “altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità” (Gv 14,16-17). Questa novità della preghiera e delle sue condizioni appare attraverso il discorso di addio [Gv 14,23-26; 15,7; 14,16; 16,13-15; 16,23-27]. Nello Spirito Santo, la preghiera cristiana è comunione di amore con il Padre, non solamente per mezzo di Cristo, ma anche in lui: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,24). (CCC 2669) La preghiera della Chiesa venera e onora il cuore di Gesù, come invoca il suo santissimo nome. Essa adora il Verbo incarnato e il suo cuore che, per amore degli uomini, si è lasciato trafiggere dai nostri peccati. La preghiera cristiana ama seguire la via della croce (Via Crucis) sulle orme del Salvatore. Le stazioni dal pretorio al Golgota e alla tomba scandiscono il cammino di Gesù, che con la sua santa croce ha redento il mondo.

Per la riflessione

(CCC 2616) La preghiera a Gesù è già esaudita da lui durante il suo ministero, mediante segni che anticipano la potenza della sua morte e della sua risurrezione: Gesù esaudisce la preghiera di fede, espressa a parole (dal lebbroso Mc 1,40-41; da Giairo Mc 5,36; dalla Cananea Mc 7,29; dal buon ladrone Lc 23,39-43) oppure in silenzio (da coloro che portano il paralitico Mc 2,5; dall’emorroissa che tocca il suo mantello Mc 5,28; dalle lacrime e dall’olio profumato della peccaqtrice Lc 7,37-38). La supplica accorata dei ciechi: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi” (Mt 9,27 ) o “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me” (Mc 10,47) è stata ripresa nella tradizione della Preghiera a Gesù: “Gesù, Cristo, Figlio di Dio, Signore, abbi pietà di me peccatore!”. Si tratti di guarire le malattie o di rimettere i peccati, alla preghiera che implora con fede Gesù risponde sempre: “Va' in pace, la tua fede ti ha salvato!”. Sant'Agostino riassume in modo mirabile le tre dimensioni della preghiera di Gesù: Prega per noi come nostro sacerdote; prega in noi come nostro capo; è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo, dunque, in lui la nostra voce, e in noi la sua voce” [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmos, 85, 1: PL 36, 1081; cf. Principi e norme per la Liturgia delle Ore, 7: Liturgia delle Ore].


(Prossima domanda: Come pregava la Vergine Maria?)

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