Gv 3, 22-36

Gv 3, 22-36

(Caritas in Veritate 69b) La tecnica è l'aspetto oggettivo dell'agire umano [151], la cui origine e ragion d'essere sta nell'elemento soggettivo: l'uomo che opera. Per questo la tecnica non è mai solo tecnica. Essa manifesta l'uomo e le sue aspirazioni allo sviluppo, esprime la tensione dell'animo umano al graduale superamento di certi condizionamenti materiali. La tecnica, pertanto, si inserisce nel mandato di “coltivare e custodire la terra” (cfr Gn 2,15), che Dio ha affidato all'uomo e va orientata a rafforzare quell'alleanza tra essere umano e ambiente che deve essere specchio dell'amore creatore di Dio.

[151] Cfr Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 5: l.c., 586-589.

Mercato e Stato si rendano complementari e agiscano di concerto

(CDS 353) Occorre che mercato e Stato agiscano di concerto l'uno con l'altro e si rendano complementari. Il libero mercato può recare effetti benefici per la collettività soltanto in presenza di un'organizzazione dello Stato che definisca e orienti la direzione dello sviluppo economico, che faccia rispettare regole eque e trasparenti, che intervenga anche in modo diretto, per il tempo strettamente necessario, [737] nei casi in cui il mercato non riesce a ottenere i risultati di efficienza desiderati e quando si tratta di tradurre in atto il principio ridistributivo. In alcuni ambiti, il mercato, infatti, non è in grado, facendo leva sui propri meccanismi, di garantire una distribuzione equa di alcuni beni e servizi essenziali alla crescita umana dei cittadini: in questo caso la complementarità tra Stato e mercato è quanto mai necessaria.

Note: [737] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 48: AAS 83 (1991) 852-854.


(Gv 3, 22-36) Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti

[22] Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. [23] Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. [24] Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato. [25] Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. [26] Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: "Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui". [27] Giovanni rispose: "Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. [28] Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. [29] Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. [30] Egli deve crescere e io invece diminuire. [31] Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. [32] Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; [33] chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. [34] Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. [35] Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. [36] Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui".

(CDS 51) All'identità e alla missione della Chiesa nel mondo, secondo il progetto di Dio realizzato in Cristo, corrisponde «una finalità salvifica ed escatologica, che non può essere raggiunta pienamente se non nel mondo futuro» [60]. Proprio per questo, la Chiesa offre un contributo originale e insostituibile con la sollecitudine che la spinge a rendere più umana la famiglia degli uomini e la sua storia e a porsi come baluardo contro ogni tentazione totalitaristica, additando all'uomo la sua integrale e definitiva vocazione [61]. Con la predicazione del Vangelo, la grazia dei sacramenti e l'esperienza della comunione fraterna, la Chiesa «risana ed eleva la dignità della persona umana, consolida la compagine della società umana e riveste di senso e di significato più profondo il lavoro quotidiano degli uomini» [62]. Sul piano delle concrete dinamiche storiche, l'avvento del Regno di Dio non si lascia cogliere, dunque, nella prospettiva di un'organizzazione sociale, economica e politica definita e definitiva. Esso, piuttosto, è testimoniato dallo sviluppo di una socialità umana che è per gli uomini lievito di realizzazione integrale, di giustizia e di solidarietà, nell'apertura al Trascendente come termine di riferimento per il proprio definitivo compimento personale.

Note: [60] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 40: AAS 58 (1966) 1058. [61] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2244. [62] Gaudium et spes, 40: AAS 58 (1966) 1058.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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