Gv 11, 17-27

Gv 11, 17-27

(Caritas in Veritate 5a) La carità è amore ricevuto e donato. Essa è «grazia» (cháris). La sua scaturigine è l'amore sorgivo del Padre per il Figlio, nello Spirito Santo. È amore che dal Figlio discende su di noi. È amore creatore, per cui noi siamo; è amore redentore, per cui siamo ricreati. Amore rivelato e realizzato da Cristo (cfr. Gv 12,1) e «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5). Destinatari dell'amore di Dio, gli uomini sono costituiti soggetti di carità, chiamati a farsi essi stessi strumenti della grazia, per effondere la carità di Dio e per tessere reti di carità.

Principio di precauzione per gestire situazioni di incertezza

(CDS 469) Le autorità chiamate a prendere decisioni per fronteggiare rischi sanitari ed ambientali talvolta si trovano di fronte a situazioni nelle quali i dati scientifici disponibili sono contradditori oppure quantitativamente scarsi: può essere opportuna allora una valutazione ispirata dal «principio di precauzione», che non comporta una regola da applicare, bensì un orientamento volto a gestire situazioni di incertezza. Esso manifesta l'esigenza di una decisone provvisoria e modificabile in base a nuove conoscenze che vengano eventualmente raggiunte. La decisione deve essere proporzionata rispetto a provvedimenti già in atto per altri rischi. Le politiche cautelative, basate sul principio di precauzione, richiedono che le decisioni siano basate su un confronto tra rischi e benefici ipotizzabili per ogni possibile scelta alternativa, ivi compresa la decisione di non intervenire. All'approccio precauzionale è connessa l'esigenza di promuovere ogni sforzo per acquisire conoscenze più approfondite, pur nella consapevolezza che la scienza non può raggiungere rapidamente conclusioni circa l'assenza di rischi. Le circostanze di incertezza e provvisorietà rendono particolarmente importante la trasparenza nel processo decisionale.


(Gv 11, 17-27) Io sono la risurrezione e la vita

[17] Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. [18] Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia [19] e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. [20] Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. [21] Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! [22] Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà". [23] Gesù le disse: "Tuo fratello risusciterà". [24] Gli rispose Marta: "So che risusciterà nell'ultimo giorno". [25] Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; [26] chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?". [27] Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo".

(CDS 105) La Chiesa vede nell'uomo, in ogni uomo, l'immagine vivente di Dio stesso; immagine che trova ed è chiamata a ritrovare sempre più profondamente piena spiegazione di sé nel mistero di Cristo, Immagine perfetta di Dio, Rivelatore di Dio all'uomo e dell'uomo a se stesso. A quest'uomo, che da Dio stesso ha ricevuto una incomparabile ed inalienabile dignità, la Chiesa si rivolge e gli rende il servizio più alto e singolare, richiamandolo costantemente alla sua altissima vocazione, perché ne sia sempre più consapevole e degno. Cristo, Figlio di Dio, «con la sua incarnazione si è unito in un certo senso ad ogni uomo» [197]; per questo la Chiesa riconosce come suo compito fondamentale il far sì che una tale unione possa continuamente attuarsi e rinnovarsi. In Cristo Signore, la Chiesa indica e intende per prima percorrere la via dell'uomo [198], e invita a riconoscere in chiunque, prossimo o lontano, conosciuto o sconosciuto, e soprattutto nel povero e nel sofferente, un fratello «per il quale Cristo è morto» (1 Cor 8,11; Rm 14,15) [199].

Note: [197] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 22: AAS 58 (1966) 1042. [198] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptor hominis, 14: AAS 71 (1979) 284. [199] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1931.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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