Gaudium et spes n. 11 e commento CCC
11. Rispondere agli impulsi dello Spirito.
Esprimere un giudizio sui valori oggi più stimati
[n. 11b] In questa luce, il Concilio si propone
innanzitutto di esprimere un giudizio su quei valori che oggi sono più stimati
e di ricondurli alla loro divina sorgente. Questi valori infatti, in quanto
procedono dall'ingegno umano che all'uomo è stato dato da Dio, sono in sé
ottimi ma per effetto della corruzione del cuore umano non raramente vengono
distorti dall'ordine richiesto, per cui hanno bisogno di essere purificati.
(CCC 800) I carismi devono essere
accolti con riconoscenza non soltanto da chi li riceve, ma anche da tutti i
membri della Chiesa. Infatti sono una meravigliosa ricchezza di grazia per la
vitalità apostolica e per la santità di tutto il Corpo di Cristo, purché si
tratti di doni che provengono veramente dallo Spirito Santo e siano esercitati
in modo pienamente conforme agli autentici impulsi dello stesso Spirito, cioè
secondo la carità, vera misura dei carismi [1Cor 13]. (CCC
801) È in questo senso che si dimostra sempre necessario il
discernimento dei carismi. Nessun carisma dispensa dal riferirsi e
sottomettersi ai Pastori della Chiesa, “ai quali spetta specialmente, non di
estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono” [Conc.
Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12],
affinché tutti i carismi, nella loro diversità e complementarità, cooperino
all'“utilità comune” (1 Cor 12,7) [Lumen
gentium, 30; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 24].