Gaudium et spes n. 15 e commento CCC
15. Dignità dell'intelligenza, verità e saggezza.
L'uomo è condotto attraverso il visibile all'invisibile
[n. 15c] Infine, la natura intelligente della persona umana
può e deve raggiungere la perfezione. Questa mediante la sapienza attrae con
dolcezza la mente a cercare e ad amare il vero e il bene; l'uomo che se ne
nutre è condotto attraverso il visibile all'invisibile.
(CCC 2466) In Gesù Cristo la verità di Dio si è
manifestata interamente. Pieno di grazia e di verità (Gv 1,14), egli è la “luce
del mondo” (Gv 8,12), egli è la verità
[Gv 14,6]. Chiunque crede in lui non rimane nelle tenebre (Gv 12,46). Il
discepolo di Gesù rimane fedele alla sua parola, per conoscere la verità che fa
liberi [Gv 8,31-32] e che santifica [Gv 17,17]. Seguire Gesù è vivere dello
Spirito di verità (Gv 14,17) che il Padre manda nel suo nome [Gv 14,26] e che
guida “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Ai suoi discepoli Gesù insegna l'amore
incondizionato della verità: “Sia il vostro parlare sì, sì; no, no” (Mt 5,37). (CCC
2470) Il discepolo di Cristo accetta di “vivere nella verità”, cioè nella
semplicità di una vita conforme all'esempio del Signore e rimanendo nella sua
verità. “Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre,
mentiamo e non mettiamo in pratica la verità” (1Gv 1,6). (CCC 337) È Dio che ha creato il mondo visibile
in tutta la sua ricchezza, la sua varietà e il suo ordine. La Scrittura
presenta simbolicamente l'opera del Creatore come un susseguirsi di sei giorni
di “lavoro” divino, che terminano nel “riposo” del settimo giorno [Gen
1,1-2,4]. Il testo sacro, riguardo alla creazione, insegna verità rivelate da
Dio per la nostra salvezza [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 11], che consentono di “riconoscere la natura intima di
tutta la creazione, il suo valore e la sua ordinazione alla lode di Dio” [Conc.
Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 36].