Gaudium et spes n. 38 e commento CCC
38. L'attività umana elevata a perfezione nel mistero pasquale.
Il Verbo di Dio entrò nella storia del mondo ricapitolandola in sé
[n. 38a] Il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto è
stato creato, fattosi carne lui stesso e venuto ad abitare sulla terra degli
uomini (66), entrò nella storia del mondo come uomo perfetto, assumendo questa
e ricapitolandola in sé (67).
Note: (66) Cf. Gv 1,3 e 14. (67) Ef 1, 10.
(CCC 426) “Al centro della
catechesi noi troviamo essenzialmente una persona: quella di Gesù di Nazaret,
unigenito del Padre […]; il quale ha sofferto ed è morto per noi e ora,
risorto, vive per sempre con noi. […] Catechizzare […] è, dunque, svelare nella
persona di Cristo l'intero disegno di Dio […]. È cercare di comprendere il
significato dei gesti e delle parole di Cristo, dei segni da lui operati”
[Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi
tradendae, 5]. Lo scopo della catechesi: “Mettere […] in comunione […] con
Gesù Cristo: egli solo può condurre all'amore del Padre nello Spirito e può
farci partecipare alla vita della Santa Trinità” [Giovanni Paolo II, Esort. ap.
Catechesi tradendae, 5]. (CCC 427) “Nella catechesi è Cristo, Verbo incarnato e Figlio di
Dio, che viene insegnato, e tutto il resto lo è in riferimento a lui; solo
Cristo insegna, mentre ogni altro lo fa nella misura in cui è il suo portavoce,
consentendo a Cristo di insegnare per bocca sua. [...] Ogni catechista dovrebbe
poter applicare a se stesso la misteriosa parola di Gesù: "La mia dottrina
non è mia, ma di colui che mi ha mandato" (Gv 7,16)” [Giovanni Paolo II,
Esort. ap. Catechesi tradendae, 6].