Gaudium et spes n. 43 e commento CCC
43. Aiuto che la Chiesa intende dare all'attività umana per mezzo dei cristiani.
Vescovi e preti: pervadere tutte le attività terrene dei fedeli con la luce del Vangelo
[n. 43g] I
vescovi, poi, cui è affidato l'incarico di reggere la Chiesa di Dio, devono
insieme con i loro preti predicare il messaggio di Cristo in modo tale che
tutte le attività terrene dei fedeli siano pervase dalla luce del Vangelo.
Inoltre i pastori tutti ricordino che essi con la loro quotidiana condotta e
con la loro sollecitudine (98) mostrano al mondo un volto della Chiesa, in base
al quale gli uomini si fanno un giudizio sulla efficacia e sulla verità del
messaggio cristiano. Con la vita e con la parola, uniti ai religiosi e ai loro
fedeli, dimostrino che la Chiesa, già con la sola sua presenza, con tutti i
doni che contiene, è sorgente inesauribile di quelle forze di cui ha assoluto
bisogno il mondo moderno.
Note: (98) Cf. CONC. VAT. II,
Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium,
cap. III, n. 28: AAS 57 (1965), pp. 34-35 [pag. 185ss].
(CCC 886) “I Vescovi, singolarmente presi, sono il
principio visibile e il fondamento dell'unità nelle loro Chiese particolari”
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
23]. In quanto tali “esercitano il loro pastorale governo sopra la porzione del
Popolo di Dio che è stata loro affidata”, [Ib.] coadiuvati dai presbiteri e dai
diaconi. Ma, in quanto membri del Collegio episcopale, ognuno di loro è
partecipe della sollecitudine per tutte le Chiese, [Conc. Ecum. Vat. II, Christus Dominus, 3] e la esercita
innanzi tutto “reggendo bene la propria Chiesa come porzione della Chiesa
universale”, contribuendo così “al bene di tutto il corpo mistico che è pure il
corpo delle Chiese” [Lumen gentium,
23]. Tale sollecitudine si estenderà particolarmente ai poveri [Gal 2,10], ai
perseguitati per la fede, come anche ai missionari che operano in tutta la
terra.