Gaudium et spes n. 57 e commento CCC
57. Fede e cultura
Cultura: Verbo di Dio luce vera che illumina ogni uomo
[n. 57d] Per ciò stesso lo spirito umano, più libero dalla schiavitù delle cose, può innalzarsi con maggiore speditezza al culto ed alla contemplazione del Creatore. Anzi, sotto l'impulso della grazia si dispone a riconoscere il Verbo di Dio che, prima di farsi carne per tutto salvare e ricapitolare in se stesso, già era «nel mondo» come «luce vera che illumina ogni uomo» (Gv 1,9) (128).
Note: (128) Cf. Pr 8,30-31.
(CCC 284) Il grande interesse, di cui sono oggetto queste
ricerche, è fortemente stimolato da una questione di altro ordine, che
oltrepassa il campo proprio delle scienze naturali. Non si tratta soltanto di
sapere quando e come sia sorto materialmente il cosmo, né quando sia apparso
l'uomo, quanto piuttosto di scoprire quale sia il senso di tale origine: se
cioè sia governata dal caso, da un destino cieco, da una necessità anonima,
oppure da un Essere trascendente, intelligente e buono, chiamato Dio. E se il
mondo proviene dalla sapienza e dalla bontà di Dio, perché il male? Da dove
viene? Chi ne è responsabile? C'è una liberazione da esso? (CCC 285) Fin dagli
inizi, la fede cristiana è stata messa a confronto con risposte diverse dalla
sua circa la questione delle origini. Infatti, nelle religioni e nelle culture
antiche si trovano numerosi miti riguardanti le origini. Certi filosofi hanno
affermato che tutto è Dio, che il mondo è Dio, o che il divenire del mondo è il
divenire di Dio (panteismo); altri hanno detto che il mondo è una emanazione
necessaria di Dio, scaturisce da questa sorgente e ad essa ritorna; altri
ancora hanno sostenuto l'esistenza di due princìpi eterni, il Bene e il Male,
la Luce e le Tenebre, in continuo conflitto (dualismo, manicheismo); secondo
alcune di queste concezioni, il mondo (almeno il mondo materiale) sarebbe
cattivo, prodotto di un decadimento, e quindi da respingere o oltrepassare
(gnosi); altri ammettono che il mondo sia stato fatto da Dio, ma alla maniera
di un orologiaio che, una volta fatto, l'avrebbe abbandonato a se stesso
(deismo); altri infine non ammettono alcuna origine trascendente del mondo, ma
vedono in esso il puro gioco di una materia che sarebbe sempre esistita
(materialismo). Tutti questi tentativi di spiegazione stanno a testimoniare la
persistenza e l'universalità del problema delle origini. Questa ricerca è
propria dell'uomo.