Gaudium et spes n. 58 e commento CCC
58. I molteplici rapporti fra il Vangelo di Cristo e la cultura
Vangelo di Cristo: rinnova continuamente vita e cultura
[n. 58d] Il Vangelo di Cristo rinnova continuamente la
vita e la cultura dell'uomo decaduto, combatte e rimuove gli errori e i mali
derivanti dalla sempre minacciosa seduzione del peccato. Continuamente purifica
ed eleva la moralità dei popoli. Con la ricchezza soprannaturale feconda
dall'interno, fortifica, completa e restaura in Cristo le qualità spirituali e
le doti di ciascun popolo.
(CCC 561) “Tutta la vita di Cristo fu un insegnamento
continuo: i suoi silenzi, i suoi miracoli, i suoi gesti, la sua preghiera, il
suo amore per l'uomo, la sua predilezione per i piccoli e per i poveri,
l'accettazione del sacrificio totale sulla croce per la redenzione del mondo,
la sua risurrezione sono l'attuazione della sua Parola e il compimento della
Rivelazione” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi
tradendae, 9]. (CCC 515) I Vangeli sono scritti da uomini che sono stati
tra i primi a credere [Mc 1,1; Gv 21,24] e che vogliono condividere con altri
la loro fede. Avendo conosciuto, nella fede, chi è Gesù, hanno potuto scorgere
e fare scorgere in tutta la sua vita terrena le tracce del suo mistero. Dalle
fasce della sua nascita [Lc 2,7], fino all'aceto della sua passione [Mt 27,48]
e al sudario della risurrezione [Gv 20,7], tutto nella vita di Gesù è segno del
suo mistero. Attraverso i suoi gesti, i suoi miracoli, le sue parole, è stato
rivelato che “in lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col
2,9). In tal modo la sua umanità appare come “il sacramento”, cioè il segno e
lo strumento della sua divinità e della salvezza che egli reca: ciò che era
visibile nella sua vita terrena condusse al mistero invisibile della sua
filiazione divina e della sua missione redentrice. (CCC 514) Non compaiono nei
Vangeli molte cose che interessano la curiosità umana a riguardo di Gesù. Quasi
niente vi si dice della sua vita a Nazaret, e anche di una notevole parte della
sua vita pubblica non si fa parola [Gv 20,30]. Ciò che è contenuto nei Vangeli,
è stato scritto “perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e
perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,31).