Gaudium et spes n. 62 e commento CCC



62. Accordo fra cultura umana e insegnamento cristiano

Riconoscere ai fedeli giusta libertà di ricercare, pensare e manifestare

[n. 62m]  Ma affinché possano esercitare il loro compito, sia riconosciuta ai fedeli, tanto ecclesiastici che laici, una giusta libertà di ricercare, di pensare e di manifestare con umiltà e coraggio la propria opinione nel campo in cui sono competenti (138). 

(138) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sulla formazione sacerdotale Optatam totius: e Dich. sull’educazione cristiana Gravissimum educationis. 

(CCC 910) “I laici […] possono anche sentirsi chiamati o essere chiamati a collaborare con i loro Pastori nel servizio della comunità ecclesiale, per la cresc ita e la vitalità della medesima, esercitando ministeri diversissimi, secondo la grazia e i carismi che il Signore vorrà loro dispensare” [Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 73]. (CCC 911) Nella Chiesa, nell’esercizio della medesima potestà di governo, “i fedeli laici possono cooperare a norma del diritto” [CIC canone 129, § 2]. E questo mediante la loro presenza nei Concili particolari [Cf. CIC canone 443, § 4], nei Sinodi diocesani [Cf. CIC canone 463, § 1-2], nei Consigli pastorali [Cf. CIC canoni 511-512. 536]; nell'esercizio della cura pastorale di una parrocchia [Cf. CIC canone 517, § 2]; nella collaborazione ai Consigli degli affari economici [Cf. CIC canoni 492, § 1. 537]; nella partecipazione ai tribunali ecclesiastici, ecc. [Cf. CIC canone 1421, § 2].

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