Gaudium et spes n. 73 e commento CDS
73. La vita pubblica contemporanea
[n. 73d] Nella coscienza di molti aumenta la
preoccupazione di salvaguardare i diritti delle minoranze di una nazione, senza
che queste dimentichino il loro dovere verso la comunità politica. Cresce
inoltre il rispetto verso le persone che hanno altre opinioni o professano
religioni diverse. Contemporaneamente si instaura una più larga collaborazione,
tesa a garantire a tutti i cittadini, e non solo a pochi privilegiati,
l'effettivo godimento dei diritti personali.
(CDS 34) La
rivelazione in Cristo del mistero di Dio come Amore trinitario è insieme la
rivelazione della vocazione della persona umana all'amore. Tale rivelazione
illumina la dignità e la libertà personale dell'uomo e della donna e
l'intrinseca socialità umana in tutta la loro profondità: «Essere persona a
immagine e somiglianza di Dio comporta ... un esistere in relazione, in
rapporto all'altro “io”» (Giovanni Paolo
II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 7:
AAS 80 (1988) 1664), perché Dio stesso, uno e trino, è comunione del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Nella
comunione d'amore che è Dio, nel quale le tre Persone divine si amano
reciprocamente e sono l'Unico Dio, la persona umana è chiamata a scoprire
l'origine e la meta della sua esistenza e della storia. I Padri Conciliari,
nella Costituzione pastorale «Gaudium et spes», insegnano che «il Signore Gesù,
quando prega il Padre “perché tutti siano una cosa sola... come noi” (Gv
17,21-22), prospettando mete impervie alla ragione umana, accenna ad una certa
similitudine tra l'unione delle persone divine e l'unione dei figli di Dio
nella verità e nella carità. Questa similitudine manifesta che l'uomo, che è la
sola creatura sulla terra che Dio abbia voluto per se stessa, non possa
ritrovarsi pienamente se non nel dono sincero di sé (cfr. Lc 17,33)» (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 24: AAS 58 (1966) 1045). (CDS 124) Facendo
tesoro del mirabile messaggio biblico, la dottrina sociale della Chiesa si
sofferma anzitutto sulle principali ed inscindibili dimensioni della persona
umana, così da cogliere le più rilevanti sfaccettature del suo mistero e della
sua dignità. Non sono infatti mancate in passato, e si affacciano ancora
drammaticamente sullo scenario della storia attuale, molteplici concezioni
riduttive, di carattere ideologico o dovute semplicemente a forme diffuse del
costume e del pensiero, riguardanti la considerazione dell'uomo, della sua vita
e dei suoi destini, accomunate dal tentativo di offuscarne l'immagine mediante
la sottolineatura di una sola delle sue caratteristiche, a scapito di tutte le
altre (Cfr. Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens, 26-39: AAS 63
(1971) 420-428).
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)