Gaudium et spes n. 74 e commento CDS
74. Natura e fine della comunità politica
[n. 74e] Dove i
cittadini sono oppressi da un'autorità pubblica che va al di là delle sue
competenze, essi non rifiutino ciò che è oggettivamente richiesto dal bene
comune; sia però lecito difendere i diritti propri e dei concittadini contro
gli abusi dell'autorità, nel rispetto dei limiti dettati dalla legge naturale e
dal Vangelo. Le modalità concrete con le quali la comunità politica organizza
le proprie strutture e l'equilibrio dei pubblici poteri possono variare,
secondo l'indole dei diversi popoli e il cammino della storia; ma sempre devono
mirare alla formazione di un uomo educato, pacifico e benevolo verso tutti, per
il vantaggio di tutta la famiglia umana.
(CDS 380) La sottomissione, non passiva, ma per ragioni di coscienza (cfr. Rm
13,5), al potere costituito risponde all'ordine stabilito da Dio. San Paolo
definisce i rapporti e i doveri dei cristiani verso le autorità (cfr. Rm 13,1-
7). Insiste sul dovere civico di pagare i tributi: «Rendete a ciascuno ciò che
gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse; a chi il
timore, il timore; a chi il rispetto, il rispetto» (Rm 13,7). L'Apostolo non
intende certo legittimare ogni potere, quanto piuttosto aiutare i cristiani a «compiere il bene davanti a tutti gli uomini» (Rm 12,17), anche nei rapporti con l'autorità, in
quanto essa è al servizio di Dio per il bene della persona (cfr. Rm 13,4; 1 Tm
2,1-2; Tt 3,1) e «per la giusta condanna di chi opera il male» (Rm 13,4). San
Pietro esorta i cristiani a stare «sottomessi ad ogni istituzione umana per
amore del Signore» (1 Pt 2,13). Il re e i suoi governatori hanno il compito di
«punire i malfattori e premiare i buoni» (1 Pt 2,14). La loro autorità deve
essere «onorata» (cfr. 1 Pt 2,17), cioè riconosciuta, perché Dio esige un
comportamento retto, che chiuda «la bocca all'ignoranza degli stolti» (1 Pt
2,15). La libertà non può essere usata per coprire la propria malizia, ma per
servire Dio (cfr. ib.). Si tratta allora di un'obbedienza libera e responsabile
ad un'autorità che fa rispettare la giustizia, assicurando il bene comune.
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)