Gaudium et spes n. 75 e commento CDS
75. Collaborazione di tutti alla vita pubblica
[n. 75i] Tutti i cristiani devono prendere coscienza
della propria speciale vocazione nella comunità politica; essi devono essere
d'esempio, sviluppando in se stessi il senso della responsabilità e la
dedizione al bene comune, così da mostrare con i fatti come possano
armonizzarsi l'autorità e la libertà, l'iniziativa personale e la solidarietà
di tutto il corpo sociale, la opportuna unità e la proficua diversità. In ciò
che concerne l'organizzazione delle cose terrene, devono ammettere la legittima
molteplicità e diversità delle opzioni temporali e rispettare i cittadini che,
anche in gruppo, difendono in maniera onesta il loro punto di vista.
(CDS 411) Tra le
deformazioni del sistema democratico, la corruzione politica è una delle più
gravi (843), perché tradisce al tempo
stesso i principi della morale e le norme della giustizia sociale;
compromette il corretto funzionamento dello Stato, influendo negativamente sul
rapporto tra governanti e governati; introduce una crescente sfiducia nei
confronti delle istituzioni pubbliche, causando una progressiva disaffezione
dei cittadini nei confronti della politica e dei suoi rappresentanti, con il
conseguente indebolimento delle istituzioni. La corruzione distorce alla radice
il ruolo delle istituzioni rappresentative, perché le usa come terreno di
scambio politico tra richieste clientelari e prestazioni dei governanti. In tal
modo, le scelte politiche favoriscono gli obiettivi ristretti di quanti
possiedono i mezzi per influenzarle e impediscono la realizzazione del bene
comune di tutti i cittadini.
Note: (843) Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo
rei socialis, 44: AAS 80 (1988) 575-577; Id., Lett. enc. Centesimus annus, 48: AAS 83 (1991)
852-854; Id., Messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace 1999, 6: AAS 91 (1999) 381-382.
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)