Gaudium et spes n. 78 e commento CDS
78. La natura della pace
[n. 78c] Tuttavia questo non basta. Tale pace non si può
ottenere sulla terra se non è tutelato il bene delle persone e se gli uomini
non possono scambiarsi con fiducia e liberamente le ricchezze del loro animo e
del loro ingegno. La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri
popoli e la loro dignità, e l'assidua pratica della fratellanza umana sono
assolutamente necessarie per la costruzione della pace. In tal modo la pace è
frutto anche dell'amore, il quale va oltre quanto può apportare la semplice giustizia.
(CDS 490) La pace è il
traguardo della convivenza sociale, come appare in maniera straordinaria nella
visione messianica della pace: quando tutti i popoli si recheranno nella casa
del Signore ed Egli indicherà loro le Sue vie, essi potranno camminare lungo i
sentieri della pace (cfr. Is 2,2-5). Un mondo nuovo di pace, che abbraccia
tutta la natura, è promesso per l'era messianica (cfr. Is 11,6-9) e lo stesso
Messia è definito «Principe della pace» (Is 9,5). Laddove regna la Sua pace,
laddove essa viene anche parzialmente anticipata, nessuno potrà più gettare il
popolo di Dio nella paura (cfr. Sof 3,13). La pace sarà allora duratura, poiché
quando il re governa secondo la giustizia di Dio, la rettitudine germoglia e la
pace abbonda «finché non si spenga la luna» (Sal 72,7). Dio anela a dare la
pace al Suo popolo: «egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi
fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore» (Sal 85,9). Il Salmista,
ascoltando ciò che Dio ha da dire al Suo popolo sulla pace, ode queste parole:
«Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno» (Sal
85,11).
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)