Gaudium et spes n. 91 e commento CDS
91. Compiti dei singoli fedeli e delle Chiese particolari
[n. 91c] Tuttavia confidiamo che le molte cose che
abbiamo esposto, basandoci sulla parola di Dio e sullo spirito del Vangelo,
possano portare un valido aiuto a tutti, soprattutto dopo che i cristiani,
sotto la guida dei pastori, ne avranno portato a compimento l'adattamento ai
singoli popoli e alle varie mentalità.
(CDS 13) Questo documento è un atto di servizio della Chiesa agli uomini e alle
donne del nostro tempo, ai quali essa offre il patrimonio della sua
dottrina sociale, secondo quello stile di dialogo con cui Dio stesso, nel Suo
Figlio unigenito fatto uomo, «parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11;
Gv 15,14-15) e vive fra essi (cfr. Bar 3,38)» (14). Traendo ispirazione dalla Costituzione
pastorale «Gaudium et spes», anche
questo documento pone come cardine di tutta l'esposizione l'uomo, «quello
integrale, con il corpo e l'anima, con il cuore e la coscienza, l'intelletto e
la volontà» (15). Nella prospettiva delineata, la Chiesa «non è mossa da alcuna
ambizione terrena, ma mira a una cosa sola: continuare cioè, sotto la guida
dello Spirito Paraclito, l'opera di Cristo, che è venuto nel mondo a rendere
testimonianza alla verità, per salvare e non per giudicare, per servire e non
per essere servito» (16).
Note: (14)
(Concilio Vaticano II, Cost. dogm.
Dei Verbum, 2: AAS 58 (1966) 818. (15)
(Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 3: AAS 58 (1966) 1026. (16)
(Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 3: AAS 58 (1966)
1027.
(CDS 14) Con il presente documento la Chiesa intende offrire un contributo di
verità alla questione del posto dell'uomo nella natura e nella società,
affrontata dalle civiltà e culture in cui si esprime la saggezza dell'umanità.
Immergendo le loro radici in un passato spesso millenario, esse si manifestano
nelle forme della religione, della filosofia e del genio poetico di ogni tempo
e di ogni popolo, offrendo delle interpretazioni dell'universo e della
convivenza umana e cercando di dare un senso all'esistenza e al mistero che
l'avvolge. Chi sono io? perché la presenza del dolore, del male, della morte,
malgrado ogni progresso? a che cosa valgono tante conquiste se il loro prezzo è
non di rado insopportabile? che cosa ci sarà dopo questa vita? Queste domande
di fondo caratterizzano il percorso del vivere umano (Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium
et spes, 10: AAS 58 (1966) 1032). A questo riguardo, si può
ricordare il monito «Conosci te stesso»,
scolpito sull'architrave del tempio di Delfi, che sta a testimoniare la verità
basilare secondo cui l'uomo, chiamato a distinguersi tra tutti gli esseri
creati, si qualifica come uomo appunto in quanto costitutivamente orientato a conoscere se stesso.
(Commento CDS dal Compendio della dottrina sociale della
Chiesa)