Gaudium et spes n. 93 e commento CCC
93. Un mondo da costruire e da condurre al suo fine
[n. 93c] Perché la volontà del Padre è che in tutti gli
uomini noi riconosciamo ed efficacemente amiamo Cristo fratello, con la parola
e con l'azione, rendendo così testimonianza alla verità, e comunichiamo agli
altri il mistero dell'amore del Padre celeste.
(CCC 1826) Se non avessi la
carità, dice ancora l'Apostolo, “non sono nulla”. E tutto ciò che è privilegio,
servizio, perfino virtù… senza la carità, “niente mi giova” (1Cor 13,1-3). La
carità è superiore a tutte le virtù. E' la prima delle virtù teologali: “Queste
le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità”
(1Cor 13,13). (CCC 1827) L'esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato
dalla carità. Questa è il “vincolo di perfezione” (Col 3,14); è la forma delle virtù; le articola e le
ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana. La carità
garantisce e purifica la nostra capacità umana di amare. La eleva alla
perfezione soprannaturale dell'amore divino. (CCC 1828) La pratica della vita
morale animata dalla carità dà al cristiano la libertà spirituale dei figli di
Dio. Egli non sta davanti a Dio come uno schiavo, nel timore servile, né come
il mercenario in cerca del salario, ma come un figlio che corrisponde all'amore
di colui che “ci ha amati per primo” (1Gv 4,19): “O ci allontaniamo dal male
per timore del castigo e siamo nella disposizione dello schiavo. O ci lasciamo
prendere dall'attrattiva della ricompensa e siamo simili ai mercenari. Oppure è
per il bene in se stesso e per l'amore di colui che comanda che noi obbediamo
[…] e allora siamo nella disposizione dei figli” [San Basilio Magno, Regulae fusius tractatae, prol. 3: PG
31, 896]. (CCC 1829) La carità ha come frutti
la gioia, la pace e la misericordia; esige la generosità e la correzione
fraterna; è benevolenza; suscita la reciprocità, si dimostra sempre
disinteressata e benefica; è amicizia e comunione: “Il compimento di tutte le
nostre opere è l'amore. Qui è il nostro fine; per questo noi corriamo, verso
questa meta corriamo; quando saremo giunti, vi troveremo riposo”
[Sant'Agostino, In epistulam Johannis ad
Parthos tractatus, 10, 4: PL 35, 2056-2057].