LUMEN GENTIUM 10 e commento CCC
Il sacerdozio comune dei fedeli
10a. Cristo
Signore, pontefice assunto di mezzo agli uomini (cfr. Eb 5,1-5), fece del nuovo
popolo « un regno e sacerdoti per il Dio e il Padre suo » (Ap 1,6; cfr.
5,9-10). Infatti per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i
battezzati vengono consacrati per formare un tempio spirituale e un sacerdozio
santo, per offrire, mediante tutte le attività del cristiano, spirituali
sacrifici, e far conoscere i prodigi di colui, che dalle tenebre li chiamò
all'ammirabile sua luce (cfr. 1 Pt 2,4-10).
(CCC 784) Entrando nel
popolo di Dio mediante la fede e il Battesimo, si è resi partecipi della
vocazione unica di questo popolo, la vocazione sacerdotale: “Cristo Signore, Pontefice assunto di mezzo agli
uomini, fece del nuovo popolo "un regno e dei sacerdoti per Dio, suo
Padre". Infatti, per la rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i
battezzati vengono consacrati a formare una dimora spirituale e un sacerdozio
santo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 10]. (CCC 901) “I laici, essendo
dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile
chiamati e istruiti perché lo Spirito produca in essi frutti sempre più
copiosi. Tutte infatti le opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la
vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e
corporale, se sono compiute nello Spirito, e persino le molestie della vita se
sono sopportate con pazienza, diventano “sacrifici spirituali graditi a Dio per
mezzo di Gesù Cristo” (1Pt 2,5); e queste cose nella celebrazione
dell'Eucaristia sono piissimamente offerte al Padre insieme all'oblazione del
Corpo del Signore. Così anche i laici, operando santamente dappertutto come
adoratori, consacrano a Dio il mondo stesso” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 34; 10]. (CCC 1120) Il
ministero ordinato o sacerdozio
ministeriale [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 10] è al servizio del
sacerdozio battesimale. Esso garantisce che, nei sacramenti, è proprio il
Cristo che agisce per mezzo dello Spirito Santo a favore della Chiesa. La
missione di salvezza affidata dal Padre al proprio Figlio incarnato è affidata
agli Apostoli e da essi ai loro successori; questi ricevono lo Spirito di Gesù
per operare in suo nome e in sua persona [Gv 20,21-23; Lc 24,47; Mt 28,18-20].
Il ministro ordinato è dunque il legame sacramentale che collega l'azione
liturgica a ciò che hanno detto e fatto gli Apostoli, e, tramite loro, a ciò
che ha detto e operato Cristo, sorgente e fondamento dei sacramenti. (CCC 1141)
L'assemblea che celebra è la comunità dei battezzati i quali, “per la
rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo, vengono consacrati a formare una
dimora spirituale e un sacerdozio santo, e poter così offrire in un sacrificio
spirituale tutte le attività umane del cristiano” [Conc.
Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
10]. Il “sacerdozio comune” è quello di Cristo, unico Sacerdote, partecipato da
tutte le sue membra [Lumen gentium,
10; 34; Presbyterorum ordinis, 2]:
“La Madre Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati a
quella piena, consapevole e attiva partecipazione delle celebrazioni
liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il
popolo cristiano, “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che
Dio si è acquistato” (1Pt 2,9.4-5), ha
diritto e dovere in forza del Battesimo [Sacrosanctum
concilium, 14].