LUMEN GENTIUM 13 e commento CCC
L'unico popolo di Dio è universale
13a Tutti gli
uomini sono chiamati a formare il popolo di Dio. Perciò questo popolo, pur
restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli,
affinché si adempia l'intenzione della volontà di Dio, il quale in principio
creò la natura umana una e volle infine radunare insieme i suoi figli dispersi
(cfr. Gv 11,52). A questo scopo Dio mandò il Figlio suo, al quale conferì il
dominio di tutte le cose (cfr. Eb 1,2), perché fosse maestro, re e sacerdote di
tutti, capo del nuovo e universale popolo dei figli di Dio. Per questo infine
Dio mandò lo Spirito del Figlio suo, Signore e vivificatore, il quale per tutta
la Chiesa e per tutti e singoli i credenti è principio di associazione e di
unità, nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella
frazione del pane e nelle preghiere (cfr. At 2,42).
(CCC 761) La convocazione
del Popolo di Dio ha inizio nel momento in cui il peccato distrugge la
comunione degli uomini con Dio e quella degli uomini tra di loro. La
convocazione della Chiesa è, per così dire, la reazione di Dio di fronte al
caos provocato dal peccato. Questa riunificazione si realizza segretamente in
seno a tutti i popoli: “Chi teme” Dio “e pratica la giustizia, a qualunque
popolo appartenga, è a lui accetto” (At 10,35: Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9; 13; 16).