LUMEN GENTIUM 20 e commento CCC
I vescovi, successori degli apostoli
20b Infatti, non
solo ebbero vari collaboratori nel ministero [40] ma perché la missione loro affidata
venisse continuata dopo la loro morte, affidarono, quasi per testamento, ai
loro immediati cooperatori l'ufficio di completare e consolidare l'opera da
essi incominciata [41] raccomandando loro di attendere a tutto il gregge nel
quale lo Spirito Santo li aveva posti a pascere la Chiesa di Dio (cfr. At
20,28). Perciò si scelsero di questi uomini e in seguito diedero disposizione
che dopo la loro morte altri uomini subentrassero al loro posto [42].
Note
[40] Cf. At
6,2-6; 11,30; 13,1; 14,23; 20,17; 1 Ts 5,12-13; Fil 1,1; Col
4,11 e passim. [41] At 20,25-27; 2 Tm 4,6s da confr. con 1 Tm
5,22; 2 Tm 2,2; Tt 1,5; S. CLEMENTE ROM., Ad Cor. 44, 3:
ed. FUNK I, p. 156. [42] Cf. S. CLEMENTE ROM., Ad Cor. 44,2: ed. FUNK I,
154s.
(CCC 861) “Perché la missione loro affidata
venisse continuata dopo la loro morte, [gli Apostoli] lasciarono quasi in
testamento ai loro immediati cooperatori l'incarico di completare e consolidare
l'opera da essi incominciata, raccomandando loro di attendere a tutto il
gregge, nel quale lo Spirito Santo li aveva posti per pascere la Chiesa di Dio.
Essi stabilirono dunque questi uomini e in seguito diedero disposizione che,
quando essi fossero morti, altri uomini provati prendessero la successione del
loro ministero” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 20; San Clemente Romano, Epistula
ad Corinthios, 42, 4; 44,2]. (CCC 862) “Come quindi permane l'ufficio dal
Signore concesso singolarmente a Pietro, il primo degli Apostoli, e da
trasmettersi ai suoi successori, così permane l'ufficio degli Apostoli di
pascere la Chiesa, da esercitarsi ininterrottamente dal sacro ordine dei
vescovi”. Perciò la Chiesa insegna che “i Vescovi per divina istituzione sono
succeduti al posto degli Apostoli, quali pastori della Chiesa: chi li ascolta,
ascolta Cristo, chi li disprezza, disprezza Cristo e colui che Cristo ha
mandato” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 20].