LUMEN GENTIUM 32 e commento CCC
Dignità dei laici nel popolo di Dio
32c Se quindi
nella Chiesa non tutti camminano per la stessa via, tutti però sono chiamati
alla santità e hanno ricevuto a titolo uguale la fede che introduce nella
giustizia di Dio (cfr. 2 Pt 1,1). Quantunque alcuni per volontà di Cristo siano
costituiti dottori, dispensatori dei misteri e pastori per gli altri, tuttavia
vige fra tutti una vera uguaglianza riguardo alla dignità e all'azione comune a
tutti i fedeli nell'edificare il corpo di Cristo.
(CCC 782) Il popolo di Dio presenta caratteristiche che lo
distinguono nettamente da tutti i raggruppamenti religiosi, etnici, politici o
culturali della storia: - È il popolo di
Dio: Dio non appartiene in proprio ad alcun popolo. Ma egli da coloro che
un tempo erano non-popolo ha acquistato un popolo: “la stirpe eletta, il
sacerdozio regale, la nazione santa” (1Pt 2,9). - Si diviene membri di questo popolo non per la
nascita fisica, ma per la “nascita dall'alto”, “dall'acqua e dallo Spirito” (Gv
3,3-5), cioè mediante la fede in Cristo e il Battesimo. - Questo popolo ha per Capo Gesù Cristo [Unto, Messia]: poiché
la medesima Unzione, lo Spirito Santo, scorre dal Capo al Corpo, esso è “il
popolo messianico”. - “Questo popolo ha per condizione
la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito
Santo come nel suo tempio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9]. - “Ha per legge
il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati” [Lumen gentium, 9; cf. Gv 13,34]. È la legge
“nuova” dello Spirito Santo [Rm 8,2; Gal 5,25]. - Ha per missione di essere il sale della terra e la luce del mondo [Mt
5,13-16]. “Costituisce per tutta l'umanità un germe validissimo di unità, di
speranza e di salvezza” [Lumen gentium,
9]. - “E, da ultimo, ha per fine il
Regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere
ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a
compimento” [Lumen gentium, 9].