DEI VERBUM 19 e Commento CCC
Carattere storico dei Vangeli
(DV 19 a2) trasmettono fedelmente quanto Gesù Figlio di
Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente operò e insegnò per la
loro eterna salvezza, fino al giorno in cui fu assunto in cielo (cfr At 1,1-2).
(CCC
516) Tutta la vita di Cristo è rivelazione del Padre: le sue parole e le sue azioni, i suoi
silenzi e le sue sofferenze, il suo modo di essere e di parlare. Gesù può dire:
“Chi vede me, vede il Padre” (Gv 14,9), e il Padre: “Questi è il Figlio mio,
l'eletto; ascoltatelo” (Lc 9,35). Poiché il nostro Signore si è fatto uomo per
compiere la volontà del Padre, [Eb 10,5-7] i più piccoli tratti dei suoi
misteri ci manifestano “l'amore di Dio per noi” (1Gv 4,9). (CCC 517) Tutta la vita di Cristo è mistero di redenzione. La redenzione è frutto
innanzi tutto del sangue della croce [Ef 1,7; Col 1,13-14; 1Pt 1,18-19], ma
questo mistero opera nell'intera vita di Cristo: già nella sua incarnazione,
mediante la quale, facendosi povero, ci ha arricchiti con la sua povertà [2Cor
8,9]; nella sua vita nascosta che, con la sua sottomissione [Lc 2,51], ripara
la nostra insubordinazione; nella sua parola che purifica i suoi ascoltatori
[Gv 15,3]; nelle guarigioni e negli esorcismi che opera, mediante i quali “ha
preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17) [Is
53,4]; nella sua risurrezione, con la quale ci giustifica [Rm 4,25]. (CCC
518) Tutta la vita di Cristo è mistero di ricapitolazione. Quanto Gesù ha fatto,
detto e sofferto, aveva come scopo di ristabilire nella sua primitiva vocazione
l'uomo decaduto: “Allorché si è incarnato e si è fatto uomo, ha ricapitolato in
se stesso la lunga storia degli uomini e in breve ci ha procurato la salvezza,
così che noi recuperassimo in Gesù Cristo ciò che avevamo perduto in Adamo,
cioè d'essere ad immagine e somiglianza di Dio” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 18, 1: PG 7, 932].
“Per questo appunto Cristo è passato attraverso tutte le età della vita,
restituendo con ciò a tutti gli uomini la comunione con Dio” [Ib., 3, 18,7: PG
7, 937].